Per le statuette più ambite del cinema a stelle e strisce dovremo aspettare il 28 febbraio (il 14 gennaio saranno rese note le nomination), ma i Golden Globe, assegnati al meglio del cinema e della tv americani dall’Hollywood Foreign Press Association, una novantina di giornalisti della stampa estera di Hollywood, sono considerati a ragione un’ottima cartina al tornasole per capire come si schiereranno tra un mese circa i grandi degli Actor Studios.
La 73sima edizione dei premi si è svolta presso il Beverly Hilton Hotel di Los Angeles nella notte italiana, presentata dal comico britannico Ricky Gervais.
A uscire col sorriso dalla premiazione, anche se solo metaforicamente perché il maestro non era presente in sala, è prima di tutto l’italiano Ennio Morricone, che a 87 anni conquista il suo terzo Golden Globe per la musica di The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
Sorride – e probabilmente tocca ferro – anche Leonardo DiCaprio, premiato come miglior attore protagonista per Revenant – Redivivo, che si è aggiudicato anche il premio come migliore film drammatico e miglior regista. Nella sezione commedia (che ha suscitato più di un’ironia) è stato premiato Sopravvissuto – The Martian, con Matt Damon migliore attore. Riconoscimenti a Jennifer Lawrence, che a 25 anni vince il terzo Golde Globe per l’interpretazione in Joy, Brie Larson (Room) e Kate Winslet (Steve Jobs). Primo Golden Globe della sua lunga carriera al 69enne Sylvester Stallone, tornato ancora una volta sul grande schermo nei panni di Rocky Balboa in Creed – Nato per combattere.
Grande sconfitto Carol: il film di Todd Haynes con Cate Blanchett, che racconta un amore lesbico nella New York anni ’50, partiva con il maggior numero di nomination (cinque) ed è invece rimasto a bocca asciutta.
Ma vediamo insieme tutti i premi per il cinema dell’edizione 2016 dei Golden Globe.
Miglior film drammatico
Il Golden Globe per il miglior film drammatico è andato a Revenant – Redivivo. Il film racconta la storia del’esploratore Hugh Glass (DiCaprio) brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del compagno John Fitzgerald (Tom Hardy) senza mai mollare.
Miglior film non drammatico
Definirlo migliore commedia o musical è difficile. Persino il regista Ridley Scott ci ha scherzato: “Una commedia? Sono onorato, pensavo sarebbe stato postumo, invece è arrivato. Grazie”. ll riconoscimento è andato al film di fantascienza The Martian, per il quale è stato premiato anche il protagonista, Matt Damon.
Miglior attore drammatico
Standing ovation per Leonardo DiCaprio, che ha vinto per la sua interpretazione nel film estremo Revenant – Redivivo. DiCaprio lo ha definito “un film sulla sopravvivenza, sull’animo umano e sulla fiducia. E nessuno merita più fiducia del nostro regista Alejandro, grazie”. L’attore ha scelto di condividere il premio con i nativi americani e tutti i popoli indigeni del mondo.
Migliore attrice drammatica
All’attrice Brie Larson è andato il premio come migliore attrice drammatica per il film Room, storia di una madre che lotta insieme al suo bambino per sfuggire da una cattività in una stanza di pochi metri quadrati.
Miglior attrice in una commedia
Alla venticinquenne Jennifer Lawrence (già Oscar per Il lato positivo) è andato il premio come migliore attrice in una commedia o musical. Come per il film che le ha dato l’Oscar, la regia di Joy, storia vera della casalinga che divenne imprenditrice inventando il mocio per pavimenti, è di David O. Russell che l’attrice ha ringraziato con un lungo e sentito discorso.
Miglior attrice non protagonista
Kate Winslet ha vinto il riconoscimento come miglior attrice non protagonista in Steve Jobs. “È stato un anno incredibile per le donne al cinema, un anno ricco di personaggi pieni di integrità”, ha detto l’attrice, Oscar per The Reader. Dal palco ha ringraziato il collega Michael Fassbender, il regista Danny Boyle e il marito.
Miglior regista
Il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu ha vinto il premio come miglior regista per il film Revenant – Redivivo. “Abbiamo lavorato a temperature bassissime e in condizioni difficili, ma tutti sappiamo che la sofferenza ha una durata limitata, mentre un film rimane per sempre. Ringrazio tutto il cast e in particolare Leonardo DiCaprio, lavorare con te è stata la migliore esperienza della mia vita”.
Miglior attore in una commedia
Il Robinson Crusoe dello spazio, aka Matt Damon nel film di Ridley Scott The Martian, ha vinto il premio come miglior attore di commedia e musical. Il presentatore, il comico Ricky Gervais, ha scherzato per tutta la serata sul fatto che il film di fantascienza fosse stato inserito nella categoria commedia.
Miglior film d’animazione
Come miglior cartoon è stato incoronato il film d’animazione dell’anno: Inside Out firmato dal regista premio Oscar Pete Docter (Up) che, ritirando il premio, ha dichiarato: “Quando ero un ragazzino la mia speranza era arrivare alla fine della giornata senza che nessuno si accorgesse di me, per questo ho voluto fare un film sulla difficoltà di crescere”.
Miglior attore non protagonista
A 69 anni Sylvester Stallone conquista finalmente un Golden Globe e prenota l’Oscar per l’iconico ruolo di Rocky nel nuovo film Creed – Nato per combattere. Stallone (che nella sua carriera aveva ricevuto fino a oggi solo due nomination ai Golden Globe e agli Oscar, entrambe per il primo Rocky, datato 1977) ha ringraziato i produttori di quel primo film “che si sono indebitati per sostenere un giovane attore balbuziente e Rocky Balboa, il mio amico immaginario, il migliore amico che abbia mai avuto”.
Miglior sceneggiatura
Il premio per il migliore copione è andato allo scrittore Aaron Sorkin, già premio Oscar per la sceneggiatura di The Social Network. Sorkin, che è stato premiato per il copione di Steve Jobs di Boyle, ha dedicato il premio alla figlia dicendole: “Tutto quello che faccio è per impressionarti, lascia stare i ragazzi”.
Miglior film straniero
All’ungherese Il figlio di Saul di László Nemes, già in concorso a Cannes, è andato il premio per il miglior film non in lingua inglese. Il film trasporta lo spettatore dentro l’inferno dei forni crematori di Auschwitz, dove un membro del Sonderkommando (il gruppo di ebrei costretti a fare da assistenti ai nazisti nello sterminio dei propri compagni) crede di vedere nel cadavere di un ragazzo il figlio che ha lasciato molto tempo prima, e si mette in testa di offrirgli una sepoltura religiosa.
Miglior canzone
Il brano migliore è stato decretato “Writing’s On The Wall” di Sam Smith, contenuto nella colonna sonora dell’ultimo film di James Bond, Spectre.