“Gli ultimi saranno ultimi”: una commedia tra tragedia e farsa

Paola Cortellesi straordinaria in una storia che racconta la crisi e la negazione della stessa in Italia

di Massimiliano Bruno. Con Paola Cortellesi, Alessandro Gassman, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Ilaria Spada. Commedia, 103′. Italia, 2015

Luciana (Cortellesi) vive ad Anguillara, lavora in fabbrica ed è sposata con Stefano (Gassman), disoccupato cronico pieno di idee multimilionarie ma refrattario all’idea di “stare sotto padrone”. Da tempo desiderano un figlio che non arriva, ma quando il loro sogno si avvera il datore di lavoro di Luciana si rifiuta di rinnovarle il contratto a tempo determinato, vista la gravidanza in corso.

 

Molti sognano di vincere al SuperEnalotto, al Gratta e Vinci, alla Lotteria di capodanno e di non dover più lavorare. Altri invece sperano di entrare nel mondo dello spettacolo e di diventare una star. Poi ci sono quelli che si accontentano di una vita semplice e tranquilla, del proprio lavoro, che desiderano solo avere una casa loro e magari un figlio.

“Gli ultimi saranno ultimi” di Massimiliano Bruno è una commedia che si muove in costante equilibrio tra farsa e tragedia, tratta da una fortunata pièce teatrale, interpretata dalla stessa Paola Cortellesi, che, come raramente capita in questi casi, non perde nel passaggio dal palcoscenico al grande schermo la sua forza e intensità narrativa.

Una commedia dal sapore antico, che riconcilia con il cinema italiano di un tempo, dove si raccontavano spesso i limiti e le criticità della società ma con il sorriso. E lo spettatore non può non sorridere amaro di fronte alle vicende di Luciana, la cui vita va a rotoli solo perché colpevole di voler diventare madre.

La sceneggiatura ben scritto, fluida, semplice nell’intreccio, esalta le doti interpretative e il talento di una straordinaria Paola Cortellesi, capace di dare al suo personaggio un’anima e una varietà di sfumature psicologiche coerenti con la storia.

Luciana non è né un’eroina né una star, è una donna umile che desidera solo vedere rispettati i propri diritti e riavere il proprio lavoro, che era mal pagato, alienante e brutto, ma era pur sempre un lavoro onesto.

Alessandro Gassman è una perfetta spalla per la Cortellesi. La sua performance è solida e asciutta. Il personaggio a cui da vita è un uomo come tanti, che sogna di cambiare la propria vita attraverso un gratta vinci o una scommessa alla Snai, ma in concreto non fa nulla di più.

Il 2015 si conferma l’anno di Fabrizio Bentivoglio, che dopo l’esilarante e appariscente interpretazione del prof. in “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini, qui gioca a nascondersi con un ruolo fatto di sguardi e di silenzi, attraverso il quale riesce comunque a mostrare una notevole intensità.

Non si può non menzionare l’interpretazione di Irma Carolina Di Monte nel ruolo di Manuela, che in poche scene a colpire lo spettatore per il talento e la personalità, trasmettendo al suo personaggio autenticità e naturalezza.

Massimiliano Bruno firma una regia intensa, accorata e avvolgente, realizzando un prodotto di buona fattura e dispensando emozione e pathos. Forse il ritmo del film non è particolarmente brillante – il limite probabilmente deriva dell’origine teatrale della storia -, ma questo non incide sulla godibilità dello stesso.

Il finale, anche se è la parte meno riuscita e coinvolgente della storia, riesce comunque a dare speranza allo spettatore. Un futuro migliore è possibile, almeno per le nuove generazioni. E chissà che queste, nella vita terrena, possano diventare se non proprio primi quantomeno penultimi.

 

Il biglietto da acquistare per “Gli ultimi saranno ultimi” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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