“Gli oceani sono i veri continenti”: passato, presente e futuro di Cuba

Il documentario di Tommaso Santambrogio racconta tre storie, tre generazioni, tre prospettive

Un film di Tommaso Santambrogio. Con Alexander Diego, Edith Ybarra Clara, Frank Ernesto Lam. Documentario, 119′. Italia, Cuba 2023

Alex e Edith, due giovani teatranti sui trent’anni, vivono la loro relazione fatta di piccoli gesti e di una tenera quotidianità tra le rovine degli edifici cubani. Milagros, anziana signora ormai in pensione, cerca di sopravvivere vendendo «manì» (tipici coni di noccioline cubane) e trascorre le sue giornate ascoltando la radio e rileggendo vecchie lettere. Frank e Alain, due bambini di nove anni, vanno a scuola e sognano di emigrare assieme negli Stati Uniti per diventare giocatori di baseball professionisti. Nel contesto di San Antonio De Los Baños, paesino dell’entroterra cubano, dove sembra che il tempo si sia fermato, si sviluppano le tre rispettive narrazioni e i loro mondi; in un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia, però, lo spettro della separazione, vera grande piaga della società contemporanea cubana.

 

Il sogno di cambiare vita, lasciandosi alle spalle povertà, ingiustizie sociali o conflitti ha accomunato diversi popoli nel corso della storia. Nel Novecento sono stati anche gli Italiani, soprattutto del Sud, a migrare in cerca di lavoro.

L’isola di Cuba – ultima roccaforte del comunismo oppure oggi soltanto meta esotica per turisti? – è segnata ancora da questo fenomeno, che ha toccato la cifra record dell’8% della popolazione. Pur nelle difficoltà, gli Stati Uniti rappresentano una possibilità di garantirsi un futuro, che ormai sull’isola sembra impossibile.

“Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, film d’apertura delle Giornate degli Autori di Venezia, racconta tre storie all’apparenza diverse ma dove i protagonisti sono accomunati dal desiderio di fuga da un presente opprimente e castrante.

L’anziana signora Milagros, la coppia di teatranti Alex-Edith e i piccoli Frank e Alain rappresentano idealmente le tre generazioni di cubani nate e cresciute in una Cuba ormai sfiancata dall’idea del socialismo. Un Paese amato ma incapace di garantire ai suoi figli un avvenire dignitoso.

Il regista ha scelto il bianco e nero per il suo documentario, e questa si è rivelata una scelta vincente e funzionale alla buona riuscita del progetto. Le storie vengono raccontate con delicatezza e sensibilità, facendo emergere emozioni universali come la malinconia e l’amore di coppia.

Dopo un inizio alquanto lento e noioso, “Gli oceani sono i veri continenti” trova un proprio equilibrio stilistico e ritmico, coinvolgendo lo spettatore nella scoperta di una Cuba inedita, decadente eppure per certi versi affascinante.

Le prospettive dei personaggi si alternano, dando un quadro sfaccettato e amaro su cosa significhi, abbia significato e significherà vivere a Cuba. Il finale, ben scritto e ben costruito, è poetico ma realistico e risponde bene alla domanda iniziale.