Intervista a Giovanna Mazzilli: “Scrivendo comunico col mondo”

Sweet destiny copertinaGiovanna Mazzilli è nata a Milano, ma vive in provincia di Varese. Ha sempre amato scrivere, ma è grazie al sostegno del marito che ha iniziato a mettere nero su bianco i suoi pensieri, scatenando la sua fantasia e creando molteplici personaggi, in cui ha riversato tutte le sue emozioni e i suoi sentimenti. Sweet destiny, edito da Genesis Publishing, è il suo romanzo d’esordio.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con quest’autrice, che è anche una lettrice onnivora, e sogna, un giorno, di scrivere un romanzo emozionale come quelli di Paullina Simons, capaci di commuovere il pubblico.

 

Come nasce in te la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura è nata presto. Quando frequentavo le scuole medie, la mia professoressa aveva notato qualcosa in me. Ho preso parte a vari concorsi di poesie e i temi scolastici erano il mio pane quotidiano. Quando scrivo, mi sento libera di viaggiare con la fantasia. Mi viene naturale riversare, in quello che scrivo, le mie emozioni; c’è sempre una parte di me in ogni personaggio che nasce dalla mia penna. Scrivere è per me un bisogno, è la mia luce in fondo al tunnel. È come se fosse quella parte di universo senza la quale non potrei sopravvivere. La mia mente elabora romanticismo con facilità, per questo lo riverso in ogni mio scritto. Amavo, e amo tuttora, scrivere e leggere, e le mie materie preferite erano italiano e storia.

Sweet destiny è il tuo primo romanzo. A cosa ti sei ispirata? E perché hai scelto di esordire proprio con questo genere?
Sweet Destiny ha preso lentamente forma un pomeriggio di maggio, e la principale fonte d’ispirazione per quest’opera è la meravigliosa persona che ho al mio fianco ogni giorno: mio marito. Senza di lui il libro non avrebbe mai visto la luce, sia perché mi ha convinto a riaprire quel cassetto dove custodivo questo sogno, sia perché il nostro amore è il fulcro principale di tutto il romanzo. Sono convinta che il destino di tutti noi sia già scritto. Io l’ho vissuto in prima persona, quando l’ho incontrato. E con questo pensiero in testa, ho preso un foglio bianco e ho iniziato a buttare giù le idee per questo libro che è appunto incentrato sull’incontro tra due persone destinate ad amarsi per tutta la vita. Charlotte incontra Eric per caso. Entrambi credono in questo destino, sanno che le loro vite sono legate a doppio filo e che l’essersi finalmente trovati è il giusto compimento delle loro esistenze. È strano, ma ho imparato molto da questo libro. Mi ha insegnato a mettermi in gioco e a credere di più in me stessa. Non potevo non scegliere un romance come esordio. La mia indole romantica la conoscono tutti e credo sia uno dei miei pregi migliori.

Il tuo romanzo è disponibile solo in formato digitale. Perché hai deciso di puntare su questo formato? Quali pensi che siano i vantaggi?
I lettori negli ultimi anni hanno rivalutato l’editoria digitale, e così facendo hanno spalancato la porta anche a noi esordienti che prima, con solo la pubblicazione cartacea, faticavamo a farci conoscere. Le grandi case editrice attuano una selezione molto rigida dei loro autori, perché il costo della carta stampata è superiore a quello del digitale. Io ritengo molto vantaggioso questo aspetto dell’editoria, anche perché gli ebook sono più economici e meno ingombranti dei libri. Il mio editore, per adesso pubblica solo in digitale, ma ha in progetto di espandersi al cartaceo. Non nascondo che la speranza di vedere un mio romanzo in libreria è nascosta in un angolino del mio cuore.

Come è stato, da esordiente, il contatto con il mondo editoriale? Hai dovuto bussare a molte porte, prima di trovare qualcuno disposto a investire su di te e sulla tua storia?
La mia esperienza da scrittrice è iniziata con il self-publishing. Mi sono fatta conoscere pian piano, creandomi un pubblico, una cerchia di persone a cui il mio lavoro piaceva. Poi, spinta da mio marito e anche da altri che credono tutt’ora in me, ho deciso di mandare il mio lavoro alle case editrici, senza fare distinzioni. Ho dato fiducia a realtà grandi e piccole e, fortunatamente, una di queste ultime ha voluto ricambiare questa fiducia, inserendomi nella rosa dei suoi autori esordienti. Sono stata fortunata che il mio romanzo, Sweet Destiny, abbia toccato le corde dei loro cuori, così com’è successo con il mio.

Come valuti, in generale, il mercato? Imporsi, da esordiente, è difficile come sembra? Oppure gli spazi ci sono, basta saperseli ritagliare?
Imporsi da esordiente è molto difficile, per questo motivo la maggior parte delle persone che vuole tentare di farsi conoscere punta sull’auto-pubblicazione. Anche le case editrici hanno imparato a guardarsi intorno e non aspettano più che giungano loro proposte editoriali su cui puntare. Il mercato è vario, e ritagliarsi uno spazio in questo vasto mare pieno di squali sta diventando un po’ più “semplice”, grazie anche all’aiuto dei social network, che hanno aperto un mondo, e consentono di farsi conoscere e interagire con il pubblico anche senza presentazioni in libreria.

Quali sono, adesso, i tuoi progetti?
I progetti in cantiere sono tanti e le idee non mancano di sicuro. Sto per terminare la stesura del secondo romanzo (un fantasy, questa volta) e sono già pronta con il seguito. Voglio anche provare ad allargare i miei orizzonti, sperimentare nuovi generi e nuovi metodi di scrittura e perché no, scrivere anche un continuo del mio primo romanzo, che in molte mi hanno chiesto. La scrittura è una cosa che sarà sempre presente nella mia vita. Non lo faccio per il guadagno, ma per necessità. È il mio modo di comunicare con gli altri, quello che mi fa anche sentire completa. Ovviamente non abbandono la mia buona dose di letture quotidiana, divoro un libro dietro l’altro. È un esercizio utilissimo per chi ha bisogno di tenere sempre attiva la mente con la grammatica italiana.

E il tuo sogno nel cassetto?
Anche i sogni del cassetto sono tanti, ma se dovessi scegliere direi che quelli fondamentali sono due: diventare una scrittrice amata dal pubblico, capace di donare emozioni forti e talmente brava da rimanere nel cuore dei lettori, ma soprattutto diventare mamma e donare tutto il mio amore a quella creatura che è la trasposizione fisica del sentimento che c’è tra me e mio marito.


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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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