Un film di Mariano Cohn, Gastón Duprat. Con Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oliver Martínez,
Irene Escolar, Melina Matthews, Manolo Solo. Titolo originale: Competencia oficial.
Commedia, 114′. Spagna 2021
Alla ricerca di riconoscimento e prestigio sociale, un uomo d’affari miliardario decide di fare un film che lasci il segno. Per riuscirci, assume i migliori: un cast stellare formato dalla famosa regista Lola Cuevas e da due rinomati attori, entrambi di enorme talento, ma con un ego ancora più grande: Félix Rivero, attore hollywoodiano, e Iván Torres, illustre interprete del teatro radicale. Entrambi delle leggende, ma non proprio in buoni rapporti. Attraverso una serie di sfide sempre più eccentriche lanciate da Lola, Felix e Iván devono confrontarsi non solo l’un l’altro, ma anche con il loro lascito artistico.
Finalmente spunta il sorriso e una buona dose d’ironia sul serioso e cupo volto di Venezia 78, grazie alla divertente quanto intelligente commedia spagnola “Finale a sorpresa” (Official competition), diretta da Mariano Cohn e Gastón Duprat.
Il film gioca con lo spettatore, portandolo “dietro le quinte” di una macchina produttiva, per mostrargli come nasce e soprattutto come si costruisce una pellicola – dalla scelta degli attori alle prove, spesso ridotte al lumicino dalla produzione per esigenze di budget e di tempo.
In tanti sognano di fare un film, ma solo pochi fortunati ci riescono, magari dopo aver lottato anni per trovare contributi statali o sponsor privati. In “Finale a sorpresa”, invece, i soldi non sono un problema, perché a volere il film ad ogni costo è don Humberto Suarez, ricco industriale e imprenditore intenzionato a lasciare il segno del suo passaggio su questa Terra.
Dopo aver pensato di finanziare un ponte, l’egocentrico ottantenne si convince a produrre un film, ma vuole il meglio: il romanzo di un premio Nobel, la regista più in auge del momento, l’eccentrica Lola Cueva (Cruz), gli interpreti più bravi, Félix Rivero (Banderas) e Ivàn Torres (Martínez), tra cui non scorre però buon sangue.
Antonio Banderas nel ruolo di Rivero, attore popolare e amato in tutto il mondo, e Oliver Martínez in quello di Torres, il decano degli attori argentini di teatro, formano un’inedita quanto straordinaria coppia comica. I due sono l’alfa e l’omega della professione, si disprezzano a vicenda ma segretamente si invidiano le rispettive carriere e il credito presso gli addetti ai lavori.
“Finale a sorpresa” si basa sui loro continui battibecchi, sulle vanterie e i tentativi di oscurare il collega durante le prove. Banderas e Martínez sono perfetti, credibili, divertenti, dimostrano una grande complementarità artistica e umana oltre a una convincente vis comica.
Penelope Cruz è esilarante quanto efficace nel ruolo di Lola, trovando il modo di farsi beffe delle vanità e delle follie che accomunano registi di entrambi i sessi. L’attrice spagnola sembra divertirsi sinceramente nel dare anima e corpo al suo personaggio, da lei stessa definito un po’ psicopatico nel modo di gestire i suoi attori.
“Finale a sorpresa” è una commedia brillante, a tratti corrosiva e cinica senza mai essere caricaturale o sprezzante.
La sceneggiatura è ben scritta e ben sviluppata per almeno tre quarti del film, e perde un po’ di smalto e di freschezza solo sul finale, dove gli autori hanno voluto inserire l’elemento giallo in modo alquanto forzato.
Alla fine tutti o quasi avranno il loro “Finale a sorpresa”, perché il cinema non finisce mai, neppure quando scorrono i titoli di coda. Peccato che di produttori come don Humberto se ne trovino sempre più di rado, perché dare il proprio nome a un ponte o a una strada fa più gola che sobbarcarsi gli oneri legati a progetti artistici.