I FILM TV DELLA SETTIMANA | Uno sguardo sul cinema dal divano di casa

Aspettando la fine di novembre e l’arrivo di dicembre, con il suo corredo di alberi di Natale e buoni sentimenti – anche al cinema e in tv – vi proponiamo tre film che parlano, ognuno a suo modo, di rapporti sociali: il primo in senso virtuale, il secondo in maniera drammatica e il terzo con comicità.

Torna l’appuntamento con “I film tv della settimana – Il cinema visto dal divano di casa”, la rubrica che ogni sette giorni passa in rassegna la programmazione televisiva dal lunedì alla domenica per proporvi poi le pellicole e gli sceneggiati più interessanti.

Buona visione!

Lunedì 21 Novembre | Cielo | 21.15 |

THE SOCIAL NETWORK

di David Fincher. Con Jesse Eisenberg, Andrew Garfield – Biografico, 120′, 2010

The social network, Facebook, film

Connesso. Condiviso. Solitario.

Gli inizi del social network più noto e utilizzato dei nostri tempi, dall’ideazione nel 2004 da parte dello studente di Harvard Mark Zuckerberg fino alla causa da 600 milioni di dollari indetta contro di lui. Con il progetto “Thefacebook”, poi cambiato in “Facebook”, Zuckerberg diventa il più giovane miliardario del mondo, con 500 milioni di amici virtuali, ma anche un ragazzo fondamentalmente solo. Il film di Fincher getta un occhio sulla personalità di colui che ha rivoluzionato il nostro modo di interagire, mostrando come sia in realtà una persona asociale, quasi priva di sentimenti verso coloro che poco prima definiva amici. Nonostante l’ascesa economica e sociale che lo ha portato al successo, Zuckerberg non riesce a gestire i rapporti interpersonali, aggiornando fino allo sfinimento il suo profilo, in attesa che l’ex ragazza accetti la sua richiesta d’amicizia. Premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, il montaggio e la colonna sonora.

 

Martedì 22 Novembre | Rai 5 | 21.15 |

UNA SEPARAZIONE

di Asghar Farhadi. Con Leila Hatami, Peyman Moadi – Drammatico, 123′, 2011

Una separazione, film

Familiare. Controverso. Irreparabile.

Nader, Simin e la figlia Termeh sono una famiglia dell’alta borghesia iraniana che ha ottenuto il visto per espatriare. Quando però Nader afferma che rimarrà in Iran per non allontanarsi dal padre malato di Alzheimer, la moglie decide di chiedere la separazione. Tornato a vivere dalla madre, l’uomo ha bisogno di qualcuno che badi all’anziano mentre lui è a lavoro e sua figlia a scuola. L’incarico viene affidato a Razieh, una donna incinta, profondamente religiosa, che proviene da un quartiere povero e lavora all’insaputa del marito. “Una separazione” è un film opaco e reale, che racconta una storia apparentemente semplice in maniera raffinata e attenta. Lo stile di ripresa quasi documentaristico fa entrare lo spettatore nello spazio chiuso e angusto di due famiglie in conflitto tra loro, generando apprensione e dubbi a cui non è facile trovare risposta. Tutti i personaggi hanno ragione, e tutti hanno torto. Ma a essere privilegiato è l’universo femminile, quello che fornisce l’azione, e soprattutto il mondo dei più piccoli, che devono scontrarsi con le promesse non mantenute dei grandi. La pellicola ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’Orso d’oro, il Golden Globe e l’Oscar come miglior film straniero nel 2012.

 

Venerdì 25 Novembre | Canale 5 | 21.10 |

BENVENUTI AL SUD

di Luca Maniero. Con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro – Commedia, 106′, 2010

Benvenuti al sud, film

Spiritoso. Soleggiato. Amichevole.

Alberto, responsabile dell’ufficio postale di una cittadina della Brianza, è spinto dalla moglie a chiedere il trasferimento a Milano. Per ottenere il primo posto in graduatoria arriva a fingersi disabile, ma viene scoperto, e mandato per punizione in un paesino della Campania. Preoccupato, chiede informazioni sulle condizioni di vita al Sud agli amici, che non fanno altro che alimentare i suoi timori e i suoi pregiudizi. “Benvenuti al sud” è il remake del film francese “Giù al Nord” (2008) diretto da Dany Boon. La trama è fedele, cambiano solo gli stereotipi che dividono Settentrione e Meridione, ma il fulcro della vicenda rimane il medesimo: ridere di quanto siano sciocchi i preconcetti sulla provenienza delle persone. “Quando un forestiero viene al Sud piange due volte, quando arriva e quando parte”.