Festival di Sanremo 2019: il commento alla terza serata

Sul palco Rovazzi, "distruttore artistico", Ornella Vanoni, Antonello Venditti e Alessandra Amoroso

di Concetta Piro

 

La terza serata del Festival di Sanremo si è aperta con la scenica esibizione di Claudio Baglioni, che ha cantato “W l’Inghilterra” accompagnato da un corpo di ballo in kilt, ombrello e bombetta nera. Ma è subito il momento della gara – e per fortuna, visto il numero di artisti che devono calcare il palco! – con le esibizioni di Mahmood (Soldi) ed Enrico Nigiotti (Nonno Hollywood).

Antonello Venditti torna sul palco dell’Ariston, dove non è mai salito da concorrente, dopo diciannove anni dall’ultima apparizione. Da standing ovation il duetto a due pianoforti e quattro mani con Claudio Baglioni sulle note di “Notte prima degli esami”.

Si prosegue con “Le nostre anime di notte” di Anna Tatangelo – il titolo riprende quello di un bellissimo libro di Kent Haruf, edito da NN Editore, andate a leggerlo, se non lo avete ancora fatto -, “I tuoi particolari” di Ultimo, “Aspetto che torni” di Francesco Renga e “La ragazza col cuore di latta” di Irama, una delle canzoni in gara col testo più impegnativo.

La gara viene intramezzata dall’omaggio a Sergio Endrigo da parte di Virginia Raffaele e Claudio Bisio che recitano “Ci vuole un fiore”, e da Alessandra Amoroso, che dopo aver cantato la sua “Dalla tua parte” duetta con Claudio Baglioni in una versione moderna di “Io che non vivo”, con la cantante pugliese non trattiene le lacrime quando il teatro la omaggia con un lungo applauso.

Ornella Vanoni irrompe poi sul palco, rimproverando la Raffaele per averle “rovinato la vita”, imitatandola e facendola passare per una vecchia smemorata, e poi spazio all’ennesimo duetto (e meno male che la serata dedicata dovrebbe essere quella di venerdì!), stavolta sulle note di “Alle dieci di sera”, vecchio successo dell’artista ormai 84enne.

Tra qualche incertezza e la difficile gestione dell’esuberanza della Vanoni, sul palco senza cachet, a detta sua, si torna alla gara. Patty Pravo Briga cantano “Un po’ come la vita”, l’atmosfera si fa intima con “Abbi cura di me” di Simone Cristicchi (standing ovation per lui), “Per un milione” dei Boomdabash smorza la commozione.

Tutto l’Ariston balla con Raf e Umberto Tozzi – insieme per un nuovo progetto discografico – sulle note di successi come “Il battito animale”, “Tu”, “Gloria”. Nel 1987, proprio il 7 febbraio, Tozzi vinceva il festival con Morandi e Ruggeri con “Si può dare di più”, che la sala intona spontaneamente. Poi l’esibizione con Claudio Baglioni in “Gente di mare”.

Motta con “Dov’è l’Italia”, gli Zen Circus con “L’amore è una dittatura” e Nino D’Angelo con Livio Cori (Un’altra luce) sono gli ultimi artisti in lizza. Intervallati dall’intervento del comico Paolo Cevoli, che serve solo ad allungare il brodo in attesa della classifica parziale, e da Fabio Rovazzi, “distruttore artistico” a mio avviso eccessivo.

Era uno dei momenti più attesi del Festival, invece, e non ha deluso: Serena Rossi  omaggia Mia Martini (a cui presta il volto in una fiction che vedremo su Rai 1 il 12 febbraio) riportando sul palco dell’Ariston, trent’anni dopo, “Almeno tu nell’universo”. Il momento sarebbe stato ancora più intenso se Baglioni si fosse limitato a suonare il piano, invece che rendersi protagonista dell’ennesimo duetto.

E non contento, il direttore artistico/showman esegue anche “Piccolo grande amore”,  nell’interminabile finale di una terza serata che sembrava essere partita bene ma che invece si conclude in una parabola discendente di contenuti e di attenzione.

 

LA CLASSIFICA PARZIALE DELLA TERZA SERATA

Ieri si sono esibiti i restanti 12 artisti, in questa nuova formula che non prevede eliminazioni fino all’ultima serata, quella di sabato.

Questa la classifica parziale, sulla base del voto della sala stampa, che pesa per il 30%. Nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Simone Cristicchi, Mahmood, Irama, Ultimo; nella zona gialla, quella intermedia, Enrico Nigiotti, Motta, The Zen Circus, Francesco Renga; nella zona bassa, quella rossa, Anna Tatangelo, Nino D’Angelo e Livio Cori, Boomdabash, Patty Pravo con Briga.