“Il mondo in cui viviamo si trova in una grave situazione, le idee che chiamiamo neo-liberiste rischiano di portarci alla catastrofe, ovunque. Ma la disperazione è pericolosa, voglio dare un messaggio di speranza: un mondo migliore è possibile e necessario”.
Ken Loach, ott’antanni il prossimo 17 giugno, ha voluto salutare così la Palma d’Oro per il miglior film, vinta con il suo film di denuncia “I, Daniel Blake” (leggi la recensione su Parole a Colori) a 10 anni da quella ottenuta con “Il vento che accarezza l’erba”.
Serata di commozione e tematiche importanti, quella che ha chiuso il sipario sulla 69° edizione del Festival del Cinema di Cannes. Perché la kermesse francese non è solo lustrini, paillette e sfilate di star sul tappeto rosso, ma anche politica, cultura e impegno.
Se l’assegnazione del premio più ambito all’odissea kafkiana di un carpentiere alle prese con la tentacolare burocrazia inglese, sicuramente il film più politico in concorso, trova tutti d’accordo, le altre scelte della giuria presieduta da George Miller hanno un che di sorprendente. Difficile decidere quest’anno – lo ha voluto ribadire anche il regista di Mad Max: “Le deliberazioni sono state selvagge, magnifiche, appassionanti”.
Il Grand Prix della Giuria, consegnato da Valeria Golino e Donald Sutherland, è andato a “Juste la fin du monde” (leggi la recensione su Parole a Colori). Il ragazzo prodigio canadese Xavier Dolan (26 anni e sei lungometraggi all’attivo) firma il suo primo film con un cast di superstar, indagando i rapporti familiari. Il regista, visibilmente emozionato, ha dedicato il premio alla sua famiglia “con cui mi sento molto meglio del mio protagonista con la sua. Tutto quello che si fa nella vita si fa per essere amati, almeno è quello che faccio io”.
Ex aequo per la miglior regia al francese Olivier Assayas per “Personal Shopper” (leggi la recensione su Parole a Colori) e al romeno Cristian Mungiu (già Palma d’oro nel 2007 con “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni”) per “Bacalaureat” (leggi la recensione su Parole a Colori) che tra tante celebrazioni e auto-celebrazioni invita all’autocritica.
Alla filippina Jaclyn Jose è andato il premio per la migliore interpretazione femminile. L’attrice è la protagonista di “Ma’ Rosa” del connazionale Brillante Mendoza, ritratto di una madre di quattro figli in un quartiere povero di Manila dove la donna, per sopravvivere, ha messo in piedi un traffico di stupefacenti.
Doppio riconoscimento per il film iraniano “Il cliente” di Asghar Farhadi, che ha conquistato il premio per la miglior sceneggiatura e quello per la migliore interpretazione maschile (di Shahab Hosseini). “Sono felice di portare della gioia al mio popolo che non è conosciuto nel mondo per essere gioioso” ha detto il regista, sorpreso dei due premi.
Il Premio della Giuria è stato assegnato alla regista inglese Andrea Arnold e al suo “American Honey”, un on the road americano che ha per protagonista un cast di giovanissimi esordienti, eccezion fatta per il divo Shia Laboeuf.
Momento emozionante quando Arnaud Desplechin ha conferito la Palma d’onore a Jean Pierre Léaud, attore feticcio di Truffaut con il suo Antoine Doinel. Prima del premio e della standing ovation, il protagonista di “I quattrocento colpi” è stato omaggiato con una clip di film del suo scopritore, ma anche di Godard, Bertolucci, Pasolini.
Premiata con la Camera d’oro, il premio assegnato al miglior film d’esordio, la franco-marocchina Houda Benyamina e il suo “Divines”, ambientato nelle banlieue. La regista ha chiuso il suo discorso al grido di “Cannes è nostra, delle donne”.
In realtà, premi secondari a parte, Jane Campion resta ancora l’unica regista ad essersi aggiudicata la Palma d’oro. Per una Croisette davvero rosa dovremo aspettare. Magari il prossimo anno.
Titoli di coda.
TUTTI I PREMI:
Palma d’oro
I, DANIEL BLAKE di Ken LOACH
Grand Prix della Giuria
JUSTE LA FIN DU MONDE di Xavier DOLAN
Premio per la miglior regia
Cristian MUNGIU per BACALAUREAT (Graduation)
Olivier ASSAYAS per PERSONAL SHOPPER
Premio per la miglior sceneggiatura
Asghar FARHADI per FORUSHANDE (The Salesman)
Premio della Giuria
AMERICAN HONEY di Andrea ARNOLD
Miglior attrice
Jaclyn JOSE in MA’ ROSA di Brillante MENDOZA
Miglior attore
Shahab HOSSEINI in FORUSHANDE (The Salesman) di Asghar FARHADI
Palma d’oro del cortometraggio
TIMECODE by Juanjo GIMENEZ
Camera d’oro
DIVINES di Houda BENYAMINA