di Concetta Piro
Qualche giorno fa il regista Andrés Muschietti ha parlato, al Convention Center Warner Bros, del suo prossimo film, “IT“, uno degli horror più attesi del 2017, in uscita l’8 settembre.
Muschietti ha mostrato ai presenti il primo trailer e una scena della pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Sthepen King che da trent’anni terrorizza i lettori di ogni generazione.
Ma il pagliaccio Pennywise non è l’unico personaggio uscito dalla penna dello scrittore di Portland, Maine, ad aver preso la via del grande schermo.
Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4“, la rubrica dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto per voi i quattro migliori adattamenti di lavori del maestro indiscusso dell’horror.
Shining di Stanley Kubrick (1980)
Il grande Kubrick dirige un Jack Nicholson perfetto, in stato di grazia. Tra follia e cruda realtà, poteri mistici e sensazioni acuite dall’ambientazione indimenticabile, prende vita un capolavoro del cinema. La miglior trasposizione di sempre di un libro di Stephen King.
Misery non deve morire di Rob Reiner (1990)
Il libro di King è un capolavoro, il film non tiene completamente il passo, ma tutto è comunque curato nei minimi dettagli. Kathy Bates, premiata con Golden Globe e Oscar, e inserita dall’American Film Institute al 17º posto nella classifica dei 50 migliori “cattivi” del cinema statunitense, è meravigliosa.
Il miglio verde di Frank Darabont (1999)
Frank Darabont tira fuori una sceneggiatura intensa quanto commovente, sviluppata con maestria. Tom Hanks, con quel suo sguardo cupo e brillante al contempo, è superbo ed è affiancato da uno struggente Michael Clarke Duncan che sviluppa l’anima di John Coffey e fa in modo che anche il pubblico finisca per amarlo. Forse una delle pellicole che più si allontana dal racconto originario di King, ma che ne conserva, immutato, il fascino.
1408 di Mikael Håfström (2007)
La camera del Dolphin Hotel a New York è un’entità maligna. Sfidata dalla diffidenza di uno scrittore che non crede nel paranormale (Cusack), tirerà fuori il peggio di sé. Fedele al racconto di King seppure con qualche differenza. Da segnalare anche il cameo di Samuel L. Jackson.