“Euforia”: due fratelli molto diversi, una malattia, un riavvicinamento

Valeria Golino, al suo secondo film da regista, dirige Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea

Un film di Valeria Golino. Con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca. Drammatico. Italia, 2018

Matteo (Scamarcio) è un giovane imprenditore di successo, spregiudicato, affascinante e dinamico. Suo fratello Ettore (Mastandrea) vive ancora nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati e dove insegna alle scuole medie. È un uomo cauto, integro, che per non sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra. La scoperta di una malattia grave che ha colpito Ettore (della quale lo si vuole tenere all’oscuro) spinge Matteo a tornare a frequentarlo e ad occuparsi di lui.

 

La morte fa parte del ciclo naturale della vita, eppure nessun momento dell’esistenza spaventa tanto l’uomo come quest’ultima. Sarà che la morte non guarda in faccia nessuno, non tratta, non concede condoni, rinvii o scorciatoie.

Se è vero che più si va avanti con l’età e più il pensiero diventa angosciante, quasi ossessivo, cosa preferireste, voi, potendo scegliere: una fine improvvisa, inaspettata, oppure annunciata (sotto forma di un male incurabile)?

Nel secondo caso, almeno, si ha modo di separarsi a dovere dalle persone amate – e per loro di dire addio… Si concentra su questa tematiche delicatissima Valeria Golino nel suo “Euforia”, presentato a Cannes 2018, opera seconda dopo il felice esordio di “Miele”, cinque anni fa.

Protagonisti due fratelli estremamente diversi: Matteo (Scamarcio), imprenditore brillante e libertino, ed Ettore, pacato professore di matematica. La malattia del secondo – che il primo non vuole rivelargli – sarà l’occasione per riavvicinarsi.

Alle parti drammatiche e intimistiche se ne alternano altre più divertenti e ironiche – che coincidono spesso con la presenza in scena degli eccentrici amici di Matteo.

Allo spettatore più attento certi passaggi potrebbero ricordare due film italiani del 2007 –  “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek e “Mio fratello è figlio unico” di Daniele Lucchetti -, ma Valeria Golino e le altre due sceneggiatrici sono brave a costruire una storia tutto sommato originale.

I protagonisti sono ben scritti, e questo permette alla coppia Scamarcio – Mastandrea di esaltarsi, non risultando mai eccessivi o freddi. In particolar modo il primo, alla seconda prova dopo “Mine vaganti” nei panni dell’anti sex symbol, regala una performance ispirata e di livello, una delle migliori di sempre.

Paradossalmente, deboli e abbozzati appaiono i personaggi femminili. La seconda parte del film, anche per queste presenze poco incisive, perde slancio.

Valeria Golino si conferma regista valida, dotata di una visione cinematografica già chiara e consolidata. Chissà che anche in questa veste non possa ottenere i riconoscimenti e i successi ottenuti come attrice.

Provare un sentimento di euforia davanti alla malattia mortale di un fratello sembrerà assurdo, fuori luogo. Ma se questa porta a un sincero riavvicinamento, allora il toccante anche se un po’ melenso finale contiene un insegnamento: non tutti i mali vengono per nuocere!

 

Il biglietto da acquistare per “Euforia” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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