Un film di Chloé Zhao. Con Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh,
Brian Tyree Henry, Salma Hayek, Angelina Jolie, Lia McHugh, Kumail Nanjiani, Brian Tyree Henry,
Lauren Ridloff, Dong-seok Ma, Barry Keoghan, Kit Harington.
Azione, 157′. USA 2021
Nel cinquemila avanti Cristo, gli Eterni giungono sulla Terra dal loro pianeta natio di Olympia, a bordo dell’astronave Domo. Sono dieci emissari di dèi cosmici dalle proporzioni inconcepibili: i Celestiali. Il loro compito è debellare i mostruosi Devianti e proteggere gli umani, senza però guidarli né aiutarli in alcun altro modo, lasciando loro compiere ogni sorta di orrore storico. Gli Eterni hanno dalla loro straordinari poteri: alcuni sono guerrieri altri hanno doti più mentali, di controllo della materia, di genio scientifico o di capacità illusorie. Sconfitti i Devianti, al tempo dell’arrivo dei conquistadores in America, i dieci si dividono e prendono strade diverse, ma quando i nemici di sempre misteriosamente ritornano ecco che anche gli Eterni devono riunirsi per combatterli. Le cose però non sono semplici come sembrano…
Intenso, visivamente esaltante, con un cast eccellente e importanti snodi in scrittura… Finalmente parliamo di “Eternals”, il nuovo film Marvel diretto dalla premio Oscar Chloé Zhao, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma e in uscita al cinema il 3 novembre.
Gli Eterni sono esseri divini con super abilità, inviati dai Celestiali su diversi pianeti con la missione di tenere a bada i Devianti, creature mostruose che divorano ogni forma vivente.
La squadra che arriva sulla Terra è composta da dieci elementi: Ikaris (Madden), un superman; Ajak (Hayek), il leader spirituale che può guarire gli altri e l’unica a parlare con i Celestiali; Thena (Jolie), una guerriera leggendaria – e cugina di Thanos, tra le altre cose; Sersi (Chan) che plasma la materia.
E ancora Sprite (McHugh), una ragazzina che genera ologrammi; Druig (Keoghan) che controlla le menti; Kingo (Nanjiani), capace di lanciare laser energetici; Gilgamesh (Ma) che ha dei superpugni; Phastos (Tyree Henry) che crea invenzioni incredibili e Makkari (Ridloff) che corre alla velocità della luce.
Diverse “squadre” di supereroi hanno avuto un iter cinematografico simile: prima abbiamo conosciuto i singoli personaggi, poi la storia si è sublimata in quella collettiva. In “Eternals” questo non succede: qui la squadra è il centro del progetto, nessuno è più importante degli altri. Insieme formano una famiglia. Almeno inizialmente.
“Eternals” mostra l’operato del team sulla Terra nel corso dei secoli, fino al presente. Impossibilitati a intervenire sul corso della Storia, ma soltanto contro i Devianti, gli Eterni sono spesso in crisi di fronte alla loro missione. Così, al tempo dell’arrivo dei Conquistadores in America, la squadra si frantuma: c’è chi si ribella, chi fugge, chi si innamora di quegli stessi uomini che ha promesso di proteggere senza intromettersi nelle loro scelte, per quanto folli.
Quando la minaccia dei Devianti si scatena di nuovo, con una svolta imprevista, la squadra deve tornare a riunirsi e combattere. Ma niente è semplice come potrebbe sembrare.
Dalla fotografia sublime e le location mozzafiato alla gran quantità di dettagli fino alla connessione con la Terra, “Eternals” porta avanti un’importante riflessione. Certo, sviluppare dal niente ben dieci protagonisti non erano impresa facile, e talvolta, con la necessità di spiegare, spiegare, spiegare, si sfocia nel didascalismo.
La mano e la visione di Chloé Zhao (non solo regista, ma sceneggiatrice) emergono tantissimo in quello che è a tutti gli effetti un blockbuster. Questa potrebbe sembrare una contraddizione in termini – un superhero movie autoriale, possibile? Eppure, con buona pace di Martin Scorsese o Francis Ford Coppola, Todd Philipps ha già dimostrato con il suo “Joker” che sì, unire i due piani è assolutamente fattibile – e può generare risultati bellissimi.
E per finire due parole sui titoli di coda, che quando si tratta di casa Marvel ricoprono sempre un’importanza tutt’altro che secondario. Be’, vi diciamo soltanto che stavolta le scene da non perdere sono due. E che l’attesa, come sempre, vale la candela.