Emily Pigozzi: tra narrativa, teatro e cinema, una vita all’insegna dell’arte

Interviste alle autrici della collana YouFeel di Rizzoli, romanzi scritti dalle donne per le donne

di Tiziana Iaccarino

 

Emily Pigozzi si sta facendo apprezzare come autrice grazie alle sue ultime fatiche, “Aspettami davanti al mare”, inserito da Rizzoli nella collana YouFeel, e “Il mio vento di primavera” (Emma Books).

Ma la narrativa non è che una delle sue molte passioni. Emily ha partecipato a numerose antologie e nel 2008 ha pubblicato la raccolta di poesie “Amore e Oro”.

In passato è stata anche un’attrice di teatro, portando in scena opere di Pirandello, De Filippo, Seneca, e ha lavorato con nomi importanti del nostro cinema, partecipando a produzioni come “Centochiodi” di Ermanno Olmi e “Monamour” di Tinto Brass.

Parleremo con lei dei suoi romanzi, ma anche delle sue molte anime artistiche.

 

Ciao Emily, grazie per aver accettato questa intervista.

Comincio con il complimentarmi per la tua ricchissima carriera. Cosa ti ha spinta a passare dal teatro alla scrittura, e viceversa, e che sensazioni hai provato nel farlo?

Ciao Tiziana, grazie a voi per questa opportunità. L’arte, la sensibilità in questo senso, sono sempre state parte integrante della mia vita. Credo siano nate assieme a me: ho sempre sentito il bisogno di esprimermi, di farle uscire, di dare sfogo al mare di emozioni che sento. Trovo che anche le semplici emozioni di ogni giorno, la vita stessa, sia tutto così ricco e speciale, che cerco sempre di affinare i miei sensi, di non dimenticarmi di cogliere tutta questa carica di sensazioni. Ho fatto tante cose, vero, ma a volte penso che avrei voluto fare di più perché ho una continua sete di esperienze, di tutto questo.

Parliamo della Emily Pigozzi autrice. Prima di tutto come ti definiresti, usando solo poche parole?

Bella domanda! Un’autrice che cerca di colorare di sogno la realtà, e che parla al cuore delle donne. Almeno ci provo.

C’è stata un’opera più delle altre che, una volta pubblicata, ti ha fatto sentire realizzata?

Forse non c’è ancora stata davvero. Sono sempre proiettata al futuro, ed è come se ogni lavoro facesse parte di un progetto più complesso di sfida con me stessa. Certo, “Un qualunque respiro” è il lavoro che mi ha portata dalla poesia alla narrativa, ed è come se mi avesse spalancato un mondo. È anche un romanzo dove do voce a una parte importante del mio vissuto e di quello di molte donne, e credo che questa sincerità sia stata in qualche modo percepita da chi l’ha letto.

E invece l’opera a cui tieni di più?

Ovviamente, come saprai, per chi scrive non è facile scegliere: ognuno dei nostri lavori è parte del nostro cuore e della nostra vita, e in ogni mio libro ho cercato di infondere sensazioni ed emozioni che ho provato, anche se reinterpretandole in una chiave differente. Diciamo che “Il posto del mio cuore”, edito da 0111, è un romanzo che contiene tante piccole, grandi storie che volevo raccontare, come un caleidoscopio di sogni e di ricordi, con una protagonista che amo moltissimo, pur con tutte le sue imperfezioni.

Parliamo adesso di “Aspettami davanti al mare” inserita nella collana digitale YouFeel di Rizzoli. Com’è stato lavorare con Rizzoli?

Una bellissima esperienza. Credo che vedere il nome di un mostro sacro come Rizzoli accanto al proprio sia parte del sogno di ogni persona che scrive. Grande gioia poi è stata per me quella di arrivare alla pubblicazione con una storia in cui credevo molto, e che è piaciuta agli addetti ai lavori. Una grande soddisfazione che porterò sempre nel cuore e un’esperienza che spero continuerà.

Chi sono i protagonisti e cosa devono aspettare i lettori?

“Aspettami davanti al mare” è una storia che cullavo nel cuore da tanti anni: è ambientata in Croazia, splendida terra di mare nella quale ho trascorso periodi stupendi. Già allora, oramai è passato qualche anno, mi piaceva sognare di una ragazza troppo rigida e inquadrata, che davanti a quel mare magico dai colori incantevoli si lasciasse trascinare in un grande amore. La figura di Danijel, invece, il protagonista maschile, è affascinante e piena di contraddizioni, con un passato tragico: rappresenta perfettamente questa terra, e l’emozione di qualcosa che ti travolge in modo incontrollato e imprevedibile.

Quanto c’è di te, del tuo vissuto, nella protagonista, e nella trama?

Il personaggio di Lilia, la protagonista, è molto diverso da me: io non ho paura a chiedere in amore, a gridare le mie ragioni. Però tanti dei momenti che vive nel libro sono ricordi delle mie vacanze in Croazia: dal cibo alla luce meravigliosa dei vicoli di Rovigno e del suo mare. E anche io mi sono persa una notte nella campagna slovena, al freddo e in mezzo alla nebbia, per poi approdare a Rovigno in un’alba stupenda. Da quella notte sono passati diversi anni, ma riviverla raccontandola ai lettori è stata una vera emozione!

Il genere romantico, nel quale rientra “Aspettami davanti al mare”, oggi va molto di moda. Credi si possa ancora dire qualcosa di nuovo e interessante, nonostante il proliferare di romanzi?

Personalmente adoro il genere, da sempre, anche come lettrice, e non certo perché va di moda. Penso che parlare d’amore sia sempre bello, e ci regali un sogno. Indubbiamente nei miei libri il rosa non manca di certo, ma mi piace definirli libri al femminile, che raccontano delle donne e della infinita gamma di colori dei loro sentimenti. Con un pizzico di poesia.

Prima di salutarci, una domanda che propongo a tutte le autrici che intervisto. Se dovessi esprimere un desiderio, sarebbe?

Ce ne sono tanti, ma di sicuro i più importanti riguardano i miei bambini, che adoro. Sono loro il desiderio più bello che ho realizzato.

Grazie di tutto e in bocca al lupo per la tua carriera.

Grazie a te. È stato un vero piacere chiacchierare con voi.