di Valentino Eletti
Un film di Lawrence Sher. Con Owen Wilson, Ed Helms, J.K. Simmons, Katt Williams, Terry Bradshaw, Ving Rhames. Commedia, 113′. USA, 2017
I fratelli Kyle (Wilson) e Peter (Helms) sono stati cresciuti dall’eccentrica madre Helen, che ha sempre detto loro che il padre era morto. Una volta scoperto che così non è i due intraprenderanno un viaggio alla ricerca del genitore biologico.
Due fratelli molto diversi uno dall’altro, Kyle e Peter, si ritrovano al matrimonio della madre, dove scoprono che le storie che lei gli aveva raccontato sul conto del padre erano tutte inventate. La scoperta li unisce, e li spinge anche a mettersi alla ricerca del genitore mai conosciuto.
“Due gran figli di…” segna il debutto alla regia di Lawrence Sher, direttore della fotografia molto attivo negli ultimo – lo ricordiamo, ad esempio, per “La mia vita a Garden State” di Zach Braff (2004) e “Una notte da leoni” di Todd Phillips (2009).
Questo film, per quanto un po’ sgangherato, ha dalla sua un cast che funziona, con i due protagonisti, opposti nello stile di vita, interpretati da Owen Wilson ed Ed Helms. Il primo, Kyle, è un incurabile ottimista che prende la vita sottogamba; il secondo, Peter, è schiacciato dal peso delle responsabilità e incapace di aprirsi. Il desiderio di scoprire l’identità del padre li costringerà a mettere in dubbio stile di vita e certezze.
Una Glen Close in forma smagliante veste i panni di Helen, madre atipica, libertina ma sempre amorevole.
Nel complesso, “Due gran figli di…” ha la struttura di un road movie, con i fratelli che si mettono in viaggio su una macchina presa in affitto, attraverseranno gli Stati Uniti e provando a rimettere insieme i pezzi del loro passato familiare.
Se si può imputare qualcosa al film di Sher è forse la mancanza di varietà nella struttura, ma alla fine mantiene le premesse e si rivela una commedia leggera, senza vezzi e senza pretese.