Un film di Francesco Ghiaccio. Con Giulia Barbuto, Alice Manfredi, Margherita De Francisco, Giulia Fiorellino, Licia Navarrini. Commedia, 85′. Italia 2019
Chiara, Letizia e Mariagrazia sono compagne di scuola e grandi amiche. Le tre sono anche accomunate da un altro dettaglio: la taglia oversize, che le rende oggetto di insulti da parte dei “normotaglia”. La madre di Mariagrazia, ex campionessa e ora allenatrice di nuoto sincronizzato, iscrive la figlia a un corso di aquagym, e Mary trascina le amiche del cuore nell’impresa. Nella stessa piscina si allena però la squadra di nuoto sincronizzato capitanata da Alice, la “vincente” della scuola nonché cocca della mamma di Mary…
Ci siamo talmente abituati a leggere sui giornali e a sentire raccontate in tv storie di bullismo, che si verificano soprattutto in ambito scolastico e sui social, da arrivare a considerarle quasi una sorta di passaggio di crescita obbligato per i giovani di oggi. Falso, falsissimo.
Il problema è che noi “adulti” difficilmente riusciamo a capire fino in fondo la portata distruttiva di un commento o di una foto postate online, e di quella violenza psicologica e verbale a cui sono esposti alcuni giovani, amplificata dalla diffusione social.
Francesco Ghiaccio, con il suo secondo film, “Dolcissime”, prova a colmare il gap generazionale e ad affrontare la questione con garbo e la giusta dose di ironia, attraverso una storia attuale e intensa con protagoniste tre ragazze “bullizzate”, Mariagrazia, Chiara e Letizia, e la bella ma stronza di turno, Alice.
L’intreccio narrativo è semplice, lineare, magari prevedibile e scontato in alcuni passaggi e poca approfondito e sviluppato in altri ma sicuramente capace di catturare lo spettatore, che segue con passione le vicende di queste tre outsider.
Giulia Barbuto, Margherita De Francisco e Giulia Fiorellino sono credibili, autentiche e talentuose nell’interpretare le tre protagoniste, dando loro la giusta profondità, umanità e forza ma mettendone anche in evidenza fragilità e contraddizioni. Alice Manfredi è la meno sicura davanti alla telecamera, ma ha dalla sua il fatto di essere un’esperta atleta di nuoto sincronizzato.
Per alcune tematiche affrontate (l’amicizia tra donne, l’importanza della condivisione e del sostegno reciproco di fronte alle difficoltà), “Dolcissime” mi ha ricordato il commovente “4 amiche e un paio di jeans” di Ken Kwapis del 2005.
Con il suo mix di sentimenti e situazioni tipiche dell’adolescenza, “Dolcissime” si candida a diventare un piccolo film cult per i giovani nostrani, offrendo anche, con il sorriso e una certa spensieratezza, un modello di comportamento “giusto” per chi vive una situazione difficile.
Il biglietto da acquistare per “Dolcissime” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.