I libri, ogni buon lettore lo sa, devono la loro magia a un insieme eterogeneo di elementi: una trama avvincente, dei personaggi credibili, un’ambientazione accurata. E poi tanti piccoli particolari, limati alla perfezione. Talvolta sono proprio questi dettagli, all’apparenza insignificanti, a racchiudere al loro interno un messaggio simbolico e nascosto.
Dolci e pasticcini sono stati utilizzati nel corso dei secoli nei libri per simbolizzare di tutto, dalla morte alla femminilità. Avevate idea che dietro un piccolo bocconcino goloso potesse nascondersi qualcosa di tanto profondo? Riprendendo un pezzo del The Guardian, partiamo questa rassegna sui generis, tra le prelibatezze più emblematiche, significative e memorabili della letteratura.
La torta di nozze di Miss Havisham
Il ricevimento di nozze è rimasto intatto, dopo che Miss Havisham è stata abbandonata, quindi in “Grandi speranze” Pip vede una torta che ormai è diventata una massa informe, ricoperta di ragnatele. Una sorta di fungo scuro, usato dagli insetti come casa. Il mondo in cui Dickens insiste sui dettagli grotteschi della decadenza implica che la torta sia più di una mera rappresentazione della Havisham: quella che abbiamo davanti agli occhi è un’immagine dell’Inghilterra vittoriana, paralizzata e corrotta dai suoi stessi taboo sessuali.
Le crostatine della Regina di cuori
Il processo caotico, momento culminante delle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, è tutto incentrato sul presunto furto delle crostatine da parte del Fante di cuori, un crimine con evidenti connotati sessuali. Ma un dolce influenza anche il comportamento di Alice che, mentre guarda attonita la scena, diventa più grande grazie all’ultima torta con scritto “mangiami” e allo stesso tempo si fa più aggressiva ed esagitata, tutta un’altra persona rispetto alla ragazzina curiosa ma gentile che è in realtà. Le crostatine e la torta sono associate all’ego, alla maturità, alla perdita di controllo, alla sessualità e anche alla trasgressione.
Le tartine al cetriolo di Lady Bracknell
Algernon, nell’Importanza di chiamarsi Ernest di Oscar Wilde, ordina un piatto di tartine per la zia. Ma quando la donna arriva, il piatto è vuoto, perché il nipote ha piluccato a più riprese dal piatto, intanto che conversava con gli altri commensali. Questo episodio probabilmente simboleggia l’incapacità di Algernon di tenere a bada i suoi appetiti.
Le madeleine di Marcel Proust
Uno dei passaggi più famosi della letteratura legati ai dolci è certamente quello che si trova in Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. Mangiando uno di questi piccolo biscotti, il narratore prova una sorta di epifania che lo riporta al tempo in cui era solo un ragazzo. È il realizzare quanto siano importanti i ricordi involontari che gli aprono le porte di tutto il suo passato.
Torte e tortine di Bilbo Baggins
Nella “riunione inaspettata” che apre Lo Hobbit di JRR Tolkien, Bilbo deve imbandire la tavola per un gruppo di nani che invadono la sua abitazione, senza essere stati invitati. Vengono menzionate torte di semi e di mele, oltre a pasticci salati di vario tipo. Ma lo hobbit deve dar fondo alla sua dispensa, tirando fuori altre prelibatezze che non vengono specificate.
La torta di compleanno di Blanche Dubois
Stella prepara una torta per il compleanno di Blanche, in Un tram che si chiama desiderio, ma la vera sorpresa dovrebbe essere la presenza di Mitch. Stanley, però, ha rivelato all’uomo diverse storielle sul passato della festeggiata e così Mitch si tiene alla larga, trasformando la festa in un disastro, accentuato dalle discussioni.
La torta a forma di donna di Marian
Visto come un’incarnazione narrativa pionieristica della seconda ondata dal femminismo, il libro di esordio di Margaret Atwood, “La donna commestibile”, propone una scena dove la protagonista, ossessionata dal cibo, e convinta che il suo noioso fidanzato la stia divorando, cucina una torta rosa, a forma di donna, per lui, dicendogli “È questo ciò che vuoi davvero”.
La torta al limone di Lady Sansa Stark
Le piccole prelibatezze incarnano l’idea di Sansa di una vita civilizzata e aristocratica, nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George RR Martin. La giovane immagina la vita nella capitale come una serie senza fine di tè con le altre lady… Un’illusione che avrà vita breve, quando Joffrey, il suo promesso sposo, si dimostra essere un mostro.
Quelli che si dicono dolci assortiti da leccarsi i baffi! Ma quale creazione golosa letteraria – presente nella nostra rassegne e non – è la vostra preferita in assoluto? A quale non sapreste proprio dire di no? Sbizzarritevi. E buon appetito!