British Library: curiosità sullo scrigno dei segreti per lettori di Londra

Dalla consistenza sterminata del suo patrimonio al numero di mattoni usati per costruirla

La British Library di Londra è una sorta di Paese delle Meraviglie per i lettori. Il patrimonio conservato tra le sue mura stuzzica la fantasia degli appassionati e attira milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno.

Patrimonio immenso, dicevamo. D’accordo, ma immenso quanto? L’inventario dice che appartengono alla British Library 200 milioni di articoli, tra libri, brevetti, mappe, stampe, manoscritti, giornali. I sotterranei della biblioteca scendono in profondità per circa 24 metri e la temperatura di ogni area è controllata.

Il documento più antico conservato alla Library risale al 300 a.C., si tratta di un osso divinatorio cinese.

Virginia Woolf, Oscar Wilde, Jane Austen, James Joyce sono solo alcuni degli autori dei manoscritti autentici conservati ed esposti nella galleria di Sir John Ritblat.

Qui sono custodi anche documenti di fondamentale importanza per la storia inglese ed europea, come la Bibbia di Gutemberg del 1455, la Magna Carta, il documento concesso dal re Giovanni d’Inghilterra ai baroni ribelli nel 1215, che limitò il potere del re stabilendo che anch’esso era soggetto alla legge, un diario di Leonardo da Vinci, Beowulf e alcune canzoni originali scritte dai Beatles.

L’area dove si conservano i prezzi più pregiati è più buia della altre, per evitare che la luce possa danneggiare i reperti, con una temperatura di 17°/19°. La zona è però aperta al pubblico a ingresso è gratuito.

Altra curiosità poco nota: dell’inventario della biblioteca fanno parte anche gli articoli della King’s Library, 65.000 documenti appartenuti alla collezione di re Giorgio III, raccolti tra il 1763 e il 1820.

Con le sue 180.000 tonnellate di cemento e i suoi 10.000 mattoni la British Library è l’edificio più grande costruito nel Regno Unito nel corso del XX secolo. La nascita della biblioteca risale al 1973, anno in cui al suo interno vennero accolti i documenti fino ad allora conservati al British Museum. Più recente è l’ala di St. Pancras, costruita alla fine degli anni ‘90.

Infine, parlando di numeri, quante potranno essere le persone che quotidianamente consultano i documenti e studiano all’interno della British Library? A quanto pare, circa 16.000. Certo, entrare per esigenze di studio non è semplicissimo, occorre avere un documento ufficiale che attesti l’effettiva necessità di consultazione del materiale, ma diverse aree della Library sono aperte al pubblico, e anche solo passeggiare al suo interno vale la pena.

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