“Cosa dirà la gente”: viaggio fisico e interiore alla ricerca della libertà

L'esordiente Maria Mozhdah è Nisha, 16enne divisa tra la famiglia d'origine e il mondo occidentale

di Riccardo Carosella

 

Un film di Iram Haq. Con Maria Mozhdah, Adil Hussain, Ekavali Khanna, Rohit Saraf, Ali Arfan, Sheeba Chaddha. Drammatico, 106′. Norvegia, Germania, Svezia, 2017

Oslo. Nisha ha sedici anni e una doppia vita. In famiglia è una perfetta figlia di pachistani. Fuori è una normale ragazza norvegese. Quando però il padre la sorprende in casa di notte in compagnia del suo ragazzo i genitori e il fratello si organizzano per portarla, contro la sua volontà, in Pakistan affidandola a una zia. In un Paese che non ha mai conosciuto, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura da cui provengono suo padre e sua madre.

 

Presentato in anteprima nella sezione Panorama Internazionale del Bif&st 2018, “Cosa dirà la gente” di Iram Haq è un film drammatico e spregiudicato, dotato di potenza emotiva e forti spunti riflessivi per lo spettatore.

La regista prende spunto dal suo vissuto per raccontare un tumultuoso viaggio fisico e interiore e mostrare anche, senza alcun tipo di manierismo, l’abisso in termini di valori tra la cultura orientale e quella occidentale.

Attraverso una sceneggiatura spietata e molto credibile viene mostrata la chiusura mentale di una famiglia che in nome della propria cultura mette a repentaglio il benessere e la libertà della giovane figlia. I motivi non sono tanto riconducibili a questioni religiose, ma più che altro d’immagine: il padre e la madre di Nisha sono terrorizzati che i comportamenti spregiudicati della figlia possano dare di loro un’idea sbagliata ad amici e conoscenti, disonorandoli.

Ecco quindi che una famiglia apparentemente per bene, composta da onesti lavoratori e persone rispettabili, si trasforma in una vera e propria minaccia per Nisha, che si dibatte tra il desiderio di libertà e il senso di colpa.

Un film che fa riflettere e che sa renderci partecipi del dramma vissuto dalla protagonista, merito soprattutto dell’interpretazione dell’esordiente Maria Mosdah. Essere giovani, oggi, non è semplice – poco importa di quale nazionalità tu sia. Per questo si dovrebbe almeno poter vivere con la gioia negli occhi e con serenità interiore, sostenuti dalle persone care e non avversati.