Un film di Akiva Schaffer. Con Raoul Bova, Giampaolo Morelli, Jonis Bascir, John Mulaney, Andy Samberg. Animazione. USA 2022
Erano gli anni Novanta e Cip e Ciop furoreggiavano in tivù, nella serie Agenti Speciali, insieme con i compagni di squadra Monterey Jack e Scheggia. Trent’anni dopo Cip si è ritirato dalle scene, con un po’ di rancore, mentre Ciop cavalca la nostalgia dei fan nelle convention, con un po’ di tristezza. Il primo è rimasto lo stesso di sempre, tradizionale e bidimensionale, il secondo invece si è rifatto il look con la computer grafica, sognando una reprise della trasmissione. L’improvvisa scomparsa di Monty, e la paura che possa finire nelle mani della Gand della Valle e venire orribilmente “taroccato”, costringe i due scoiattoli a fare nuovamente squadra e a rimettersi a fare i detective, stavolta non per amore dello show business ma per davvero.
Di reboot, remake e revival, negli ultimi anni, ne abbiamo visti a non finire, al cinema come in tv. Quella che può sembrare una scelta facile – riproporre personaggi e storie che già in passato hanno riscosso successo – presenta in realtà molte insidie, e il rischio di scontentare un po’ tutti, vecchi fan e nuove leve, è sempre dietro l’angolo.
“Cip e Ciop – Agenti speciali” di Akiva Schaffer, disponibile dal 20 maggio in streaming su Disney+, dimostra invece che percorrere il “viale dei ricordi” in modo vincente è possibile, basta farlo con intelligenza, pragmatismo e una buona dose di ironia.
E in questo senso basta leggere il sottotitolo sulla locandina originale (perché, manco a dirlo, nella traduzione italiana si perde qualcosa del senso) per realizzarlo. It’s not a reboot. It’s a comeback.
C’erano una volta due scoiattolini intimiditi dalla scuola, che si incontrano e fanno del loro duo un’arma vincente. Dopo il successo della serie “Agenti speciali”, sul finire degli anni ’80, però, Cip e Ciop hanno preso strade diverse, e in sintesi non si parlano più da oltre trent’anni.
Il primo è rimasto lo stesso di sempre, e lavora come assicuratore in periferia, con l’unica compagnia del suo cane. Il secondo, invece, è ricorso alla CGI per rifarsi il look e cavalca la nostalgia dei fan partecipando alle convention. La scomparsa di una delle co-star di un tempo, Monterey Jack, li porterà a rincontrarsi e fare di nuovo squadra per smascherare una misteriosa organizzazione che rapisce i personaggi dei cartoni e poi li manipola chirurgicamente…
“Cip e Ciop – Agenti speciali” è un film a tecnica mista, che mescola ciò animazione tradizionale e live action, spassoso, che piacerà a grandi e piccini. Posso immaginare cosa ci vedrà un nuovo spettatore, come il mio primogenito di quasi sei anni: un’avventura dal ritmo forsennato, due personaggi divertenti e dalla battuta sempre pronta,
Ma questo è un film che parla soprattutto ai bambini di un tempo, oggi magari genitori, quelli cresciuti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90. È a loro – a noi! – che le innumerevoli citazioni della pellicola di Schaffer riporteranno alla mente ricordi e avventure del passato.
Gli sceneggiatori hanno saputo utilizzare i personaggi della vecchia e nuova animazione (da Peter Pan a Ugly Sonic!) con maestria, strappando risate su risate e non trasmettendo mai la sensazione di un citazionismo fine a se stesso. Anche il mix tra animazione classica e live action funziona, per quanto le scene corali – penso soprattutto a quelle nella spa – trasmettano talvolta una sensazione di leggere caos.
Questo è un film che fa ridere, ricordare ma anche riflettere sul futuro del cinema di animazione. Perché a ben guardare “Cip e Ciop – Agenti speciali” sembra voler dimostrare, con la propria stessa esistenza, che una buona riedizione è possibile. Basta utilizzare le nuove tecnologie per aggiungere valore, e non stravolgere quanto di buono fatto in passato. Basta trovare ancora – come un tempo! – buone storie da raccontare.