Un film di Dominic Cooke. Con Saoirse Ronan, Billy Howle, Anne-Marie Duff, Lionel Mayhew, Emily Watson. Drammatico, 110′. Gran Bretagna 2017
Inghilterra, 1962. Edward Mayhew e Florence Ponting hanno appena detto ‘sì’, la loro vita coniugale può cominciare. A passeggio sulla spiaggia di Chesil Beach, marito e moglie raggiungono la camera di un hotel della costa dove si ritrovano soli, vergini uno di fronte all’altro e in attesa di consumare l’amore. Ma una cena sgradevole, sotto gli sguardi irrisori del personale, e un amplesso compromesso dal terrore di fare un passo falso, volgono la prima notte in incubo. Un gesto di riconciliazione, atteso invano dall’una e negato per orgoglio dall’altro, segnerà il loro destino.
Non avrà una fondatezza scientifica e difficilmente sarà possibile provarlo, ma stando ai racconti – e alle lamentele – delle coppie sposate e divorziate sembra che la prima notte di nozze porti ancora con sè una certa aura magica, da ricordare poi con affetto e nostalgia.
Eh già, la prima notte di nozze, quando finalmente una coppia può amarsi carnalmente e appassionatamente, scoprendo fino in fondo il proprio partner. Lo so, caro spettatore, questa affermazione fa sorridere se pensiamo alla società di oggi e alla libertà dei costumi.
È stato in seguito al ’68 che le cose sono cambiate – in meglio, in peggio, ai posteri l’ardua sentenza. Quello che posso consigliarvi, se volete godervi a pieno l’agrodolce “Chesil Beach – Il segreto di una notte” di Dominic Cooke, è dimenticare almeno per un paio d’ore la rivoluzione sessuale.
Sforzatevi di immaginare un mondo in cui i rapporti sentimentali con l’altro sesso si costruivano attraverso un corteggiamento “cavalleresco”, fatto di incontri e passeggiate permesse solo alla presenza di genitori e/o fratelli, e dove il massimo del contatto fisico consisteva nel tenersi per mano o al massimo baciarsi furtivamente al cinema. Solo dopo essere diventati promessi sposi, s’intende.
“Chelsil Beach” è il racconto tragicomico della prima notte di nozze di due sposini, Florence (Ronan) ed Edward (Howle), convinti che la comune infelicità possa costituire una solida base per un matrimonio.
Lo spettatore inizialmente sorride della goffaggine e inesperienza in camera da letto dei due giovani protagonisti, per poi rendersi conto di come questi atteggiamenti nascondano in realtà una netta e insanabile distanza esistenziale, culturale, potremmo quasi dire antropologica.
Si ha la sensazione che l’impianto drammaturgico del film – adattamento di un romanzo di Ian McEwan – sia più adatto al palcoscenico teatrale che cinematografico. La messa in scena voluta dal regista Dominic Cooke gioca in questo senso.
“Chesil Beach” è complessivamente una pellicola piacevole, scorrevole ed emozionate, capace di alternare in modo efficace ed equilibrato momenti ironici e brillanti ad altri più cupi e drammatici. La prima parte si configura come una sorta di dialogo tra Edward e Florence; la seconda, meno riuscita, come il racconto di quanto quella notte li abbia cambiati.
Saoirse Ronan e Billy Howle formano una coppia di innamorati credibile e fresca, e riescono a trasmettere allo spettatore i dubbi emotivi e le incertezze dei rispettivi personaggi senza risultare eccessivi o caricaturali.
Il finale, allungato e melenso, rovina almeno in parte l’idea di raccontare con nostalgico orgoglio come prima del ’68, nonostante la società fosse attraversata da grandi limiti e contraddizioni, il matrimonio fosse ancora considerato come passaggio necessario per l’emancipazione.
Il biglietto da acquistare per “Chesil Beach – Il segreto di una notte” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.