Un film di Pierre Coffin, Kyle Balda, Eric Guillon. Con Steve Carell, Kristen Wiig, Trey Parker, Max Giusti, Arisa, Paolo Ruffini. Animazione, 96’. USA, 2017
Inutile girarci intorno: i cattivi – al cinema, nelle serie tv, nei fumetti – hanno un fascino tutto loro, e spesso piacciono anche più dei cosiddetti buoni, sempre troppo altruisti, eroici ma un po’ finti.
Universal Studios e Illumination Entertainment, intuendo prima degli altri produttori il potenziale di questa idea, ha creato una saga incentrata proprio su un villain, dal cuore d’oro però, Gru, e sui suoi buffi e pasticcioni collaboratori, i Minions.
I primi due capitoli della serie di “Cattivissimo me” sono stati, rispettivamente nel 2013 e 2015, i film d’animazione col maggiore incasso. Nel 2016 è arrivato anche uno spin off dedicato ai gialli aiutanti.
Un ennesimo ritorno dei personaggi e delle loro buffe avventure era prevedibile, e atteso.
Cattivi si nasce, non si diventa. Semmai si ritorna. E infatti Gru (Giusti), per amore dell’adorata Lucy (Arisa) e delle tre figlie adottive, Margo, Edith e Agnes, ha voltato pagina, mettendo i suoi talenti al servizio del bene e della Lega anti-Cattivi.
Sfortunatamente, anche al più grande criminale di sempre può capitare di essere licenziato in tronco… Gru viene messo alla porta quando fallisce nell’assicurare alla giustizia Balthazar Bratt (Ruffini), ex bambino prodigio con l’ossessione del personaggio televisivo che impersonava in una serie anni ‘80.
Disoccupato e in crisi esistenziale, Gru scopre l’esistenza di un fratello gemello, Dru, da cui è stato separato alla nascita e che sogna di formare con lui una nuova coppia di cattivi e si fa tentare dal suo progetto…
“Cattivissimo me 3” è un film godibile, divertente, ironico. Con il nuovo villain e il gemello Dru, gli sceneggiatori introducono qui anche un elemento nostalgico e la tematica dell’accettazione in ambito familiare.
Balthazar Bratt, ex bambino prodigio, oggi uomo infelice e represso, è un po’ l’emblema di una generazione che ha vissuto gli anni ‘80 tra edonismo sfrenato e incoscienza, senza considerare che ci sarebbe poi stato un prezzo alto da pagare, sul piano economico, morale e culturale.
Bratt odia il suo presente perché non ha alcuna prospettiva, e preferisce vivere ancorato al passato, dove aveva un ruolo e una popolarità – reale o fittizia, poco importa. Usato e poi gettato via dai media, si è volto al male per scelta e voglia di rivalsa.
Dru, invece, è la Pecora nera della famiglia. Il suo obiettivo, da adulto, è dimostrare al padre – defunto – che ha sbagliato a considerarlo un fallito. In Gru, piani criminali a parte, cerca soprattutto accettazione e affetto.
Pur essendo un film per bambini, se si analizzano a fondo le tematiche affrontate, “Cattivissimo me 3” spinge alla riflessione e all’immedesimazione anche gli adulti.
Per i nostalgici, è l’occasione per tornare indietro nel tempo… almeno sotto il profilo musicale, grazie alla bella colonna sonora.
Il divertente finale aperto lascia lo spettatore con la certezza che questa non è la fine, per Gru e gli altri. Ci sarà tempo per conoscere ancora meglio lui e la sua famiglia, tra nuova vocazione al bene e cattiveria tutta da ridere.
Il biglietto da acquistare “Cattivissimo me 3” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.