C‘era un tempo – o sarebbe meglio dire un Festival! – in cui al vostro inviato veniva naturale scrivere le sue cartoline di apertura, strappando anche un quasi sorriso alla rigorosa Direttora. Ma dopo sette anni sul Lido temo di aver esaurito gli spunti…
Su quali note aprire l’edizione numero 80 della Mostra del cinema di Venezia, quindi?
Potrei spendere due parole sulla madrina. Personalmente ricordo Caterina Murino letterina a Passaparola sul finire degli anni ‘90. Come e quando è arrivata al cinema, guadagnandosi uno dei palcoscenici più ambiti del nostro panorama cinematografico? Attendo delucidazioni.
Oppure potrei parlare dello sciopero a oltranza indetto dal sindacato degli sceneggiatori e attori americani, al fine di ottenere diritti e paghe più dignitose dagli studios hollywoodiani? Il tema è caldo ma io non mi sento all’altezza di affrontarlo. Posso però dire che magari i colleghi italiani potrebbero prendere spunto – protestando in primis per l’assenza dei sindacati.
Concentriamoci su argomenti più “futili”, come le sei pellicole italiane in concorso – numero record. Ma visto com’è andata a Cannes in primavera, se fossi nei panni di Edoardo De Angelis, Saverio Costanzo, Stefano Sollima, Pietro Castellitto, Matteo Garrone e Giorgio Diritti eviterei di rilasciare qualsiasi dichiarazione, e mi procurerei un bel cornetto rosso.
Ieri il meteo minacciava tempesta sul Lido, ma in realtà è arrivata la pioggia e poco altro. Biennale di Venezia bagnata, Biennale fortunata?. Staremo a vedere!