Il giornalista è alla costante ricerca dello scoop che possa cambiargli la carriera, ma nel breve periodo anche una notizia degna di questo nome può bastare, per tenere buono il proprio direttore e riempire il proprio blocco sul giornale o in pagina.
Quale luogo migliore del Festival del cinema di Cannes, per trovare spunti su cui scrivere un pezzo, penserete voi. Peccato che l’inviato medio, dopo neanche due giorni, sia già in riserva di ossigeno, smalto e lucidità mentale, e fatichi quasi a ricordare il giorno della settimana o il proprio nome.
Manco a dirlo, io rientro a pieno nella categoria, e con la terza giornata di Festival in corso mi trovo davanti al computer anziché in sala, sperando di trovare l’idea giusta per la cartolina da mandare alla Direttora. Ma se solitamente questi pezzi sono un momento di leggerezza, oggi fatico.
Fin qui, i personaggi che hanno lasciato il segno sono stati due: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’attore americano Tom Cruise. Il primo è apparso sullo schermo “a sorpresa” durante la serata di apertura del 17 maggio; il secondo, da vero Top Gun, ha catalizzato l’attenzione del pubblico prima nel corso di una masterclass e poi sul red carpet.
Il giornalista vero sarebbe stato capace di scrivere due pezzi quasi estemporanei su quanto avvenuto. Io purtroppo no, e data anche la mia scarsa conoscenza di ucraino e inglese ho un certo timore nel riportare un virgolettato – e non voglio neppure riprendere smaccatamente pezzi altrui.
Di certo avrete visto/sentito già tutto. Che cosa posso aggiungere di nuovo sul duo Zelensky–Cruise? Si tratta sicuramente di due grandi attori. Il primo ha cambiato vita diventando Presidente nel 2019, ma lo è diventato davvero, agli occhi dei connazionali e del mondo, dallo scorso 24 febbraio, quando ha deciso di restare a Kiev, rifiutando ogni piano di fuga.
Tom Cruise, a quasi 60 anni, ancora si diverte come un bambino sul set, e si vede. La pandemia ha messo in ginocchio il mondo del cinema e tanti, tra produttori, registi e attori, hanno cercato la sicurezza dei colossi dello streaming. Cruise ha detto no, anzi, “never”. Perché lui crede ancora nella magia della sala, nei film che sono stati pensati per essere proiettati sul grande schermo.
Volodymyr e Tom, così lontani e diversi, eppure accomunati dall’amore per il cinema, per l’umanità e la bellezza. Si tratta sicuramente di due esempi moderni di resilienza positiva e resistenza, e vi invito ad ascoltare e riflettere sulle loro parole.
Secondo voi questo basterà, per far contenta la direttora con la mia cartolina?