Un film di Cathy Yan. Con Margot Robbie, Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Rosie Perez, Chris Messina. Azione, 109′. USA 2020
Harley Quinn viene lasciata dal Joker, ma ha problemi a venire a patti con il suo nuovo status da single, anche perché stare con il clownesco principe del crimine la proteggeva dal feroce mondo criminale di Gotham City. Quando finalmente decide, in modo esplosivo, di rendere pubblica la separazione ecco che si ritrova braccata da vari nemici in cerca di vendetta, su tutti l’egocentrico boss Black Mask affiancato dal sicario Zsasz. Per salvarsi la pelle scende a patti con loro e si mette sulle tracce di un diamante, finito nelle mani della giovane Cassandra Cain, a cui però sono interessati anche altri mercenari e pure la poliziotta Renee Montoya e la cantante Black Canary. Nel mentre una misteriosa assassina armata di balestra elimina gangster in città…
Dopo essere stata una delle protagoniste del discusso “Suicide squad” nel 2016, Harley Quinn torna al cinema con un film tutto suo, “Birds of prey”, dove è la mattatrice indiscussa insieme a una squadra di sole donne che include Huntress (Winstead), Black Canary (Smollett-Bell), Renee Montoya (Perez) e Cassandra Cain (Basco).
Nel film di Cathy Yan vediamo una nuova Harley Quinn, single dopo essere stata lasciata da Joker e super-ricercata da tutta una serie di nemici adesso che non ha più la protezione del principe del crimine. È proprio Harley a raccontare la storia, ed è lei a guidare l’azione. Di conseguenza, agli altri personaggi non è data la stessa attenzione.
Eppure, paradossalmente, è proprio Harley ad avere la storyline più debole, l’arco narrativo meno potente. “Birds of prey” dovrebbe raccontare l’emancipazione della donna dal Joker, ma il personaggio di Margot Robbie è così sicuro di sé e consapevole sin dall’inizio che è difficile vedere in lei una vera trasformazione.
Storia al femminile divertente ed elettrizzante, con anti-eroine per cui è difficile non fare il tifo nonostante tutto, a distinguerla è soprattutto la regia. Cathy Yan non ha paura di mostrare violenza e brutalità, unendola a colori intensi e a una forte celebrazione del potere femminile.
Un film scioccante e irriverente, con un bel pizzico di girl power. Le scene d’azione sono ben girate e ben interpretate, e fanno sì che il livello complessivo della pellicola sia alto. “Birds of prey” non somiglia a nessuno dei cinecomic che avete visto fino a oggi. E questo sicuramente è il suo maggiore pregio.