Un film di Giuseppe Piccioni. Con Margherita Buy, Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle, Laura Adriani, Filippo Timi. Drammatico, 120′. 2016
È destino che in questa edizione del Festival di Venezia la maggior parte dei film italiani presentati abbia come tematica centrale i giovani e i cambiamenti che sono chiamati ad affrontare per diventare grande.
In molti casi lo spunto per raccontare l’evoluzione esistenziale e intimistica dei personaggi è un viaggio – vedi “L’estate addosso” di Grabriele Muccino (qui la recensione).
Giuseppe Piccioni non sfugge alla regola, portando alla Biennale il suo nuovo lavoro, “Questi giorni”, racconto dell’amicizia tra quattro ragazze, Liliana, Caterina, Anna e Angela, che decidono di partire tutte insieme per Belgrado.
Quattro ragazze chiamate ad affrontare problemi diversi – chi di salute, chi legati a una prossima maternità, chi di tipo sentimentale – che sentono il bisogno di allontanarsi fisicamente dall’Italia per capire quale sia la loro strada.
Nonostante le premesse interessanti, la sceneggiatura risulta povera, monotona, priva di brillantezza, originalità e incisività narrativa.
“Questi giorni” è un film che scorre lento, blando, senza riuscire a essere né commedia né dramma generazionale.
Il punto di forza della pellicola sono sicuramente le quattro giovani protagoniste che mettono in scena talento, personalità, cuore e anima, riempiendo lo schermo con i rispettivi personaggi. Merita una menzione particolare l’interpretazione di Laura Adriani, brava a rappresentare l’infelicita amorosa.
La maturità arriva sempre dopo un lungo e complesso viaggio, ma quando la si raggiunge non si può non pensare “a quei giorni” passati, quando tutto era difficile e semplice allo stesso tempo.
Il biglietto da acquistare per “Questi giorni” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.