Un film di Tom Ford. Con: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Isla Fisher, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Michael Shannon, Laura Linney, Karl Glusman. Thriller, 115’. 2015
Tratto dal romanzo “Tony e Susan” di Austin Wright
Dio perdona, l’uomo no. La vendetta è un piatto che va servito freddo. La fine di un amore è uno dei più grandi dolori che una persona possa vivere. Basterebbero queste poche frasi per raccontare il secondo film di Tom Ford, “Nocturnal animals”, uscito dopo sette anni dal felice esordio di “A signle man”.
Personalmente non ho letto il romanzo di Austin Wright dal quale è tratta la pellicola, quindi non sapevo cosa aspettarmi. La proiezione ha suscitato in me la curiosità di leggerlo, quel libro, nonostante i cambiamenti apportai dal regista per scrivere la sceneggiatura.
La prima scena del film, in cui si assiste al ballo sensuale e scomposto di donne obese, proietta lo spettatore in una dimensione dove il confine tra realtà e immaginazione è assai sottile. La danza in questione avviene tutta nella mente di Susan (Adams), una gallerista di successo di Los Angeles, sposata a un uomo che la trascura, diviso tra lavoro e una relazione extraconiugale.
Susan è un animale notturno, per via della sua cronica insonnia. Quando riceve per posta il romanzo dell’ex marito Edward Sheffield (Gyllenhall), con cui non ha contatti da anni, insieme all’invito a leggerlo e a chiamarlo durante la sua visita in città per parlarne, le cose si complicano.
Il romanzo di Edward è dedicato a lei, ma il contenuto è violento e devastante. Colpita dalla scrittura la donna non può fare a meno di ricordare i momenti più intimi della loro storia d’amore. Cercando di guardare dentro se stessa oltre la superficie patinata della sua esistenza, Susan capisce come quel libro sia il racconto di una vendetta, che la costringe a rivalutare le scelte fatte e risveglia in lei una capacità di amare che temeva di aver perso, mentre la storia procede verso una resa dei conti che riguarderà sia l’eroe del romanzo che lei.
Tom Ford costruisce una ragnatela narrativa delicata, complessa e noir allo stesso tempo, rappresentando in maniera diretta e intensa la complessità delle relazioni umane e del matrimonio.
La sua regia è elegante, suggestiva, glamour, capace di regalare emozioni e al contempo far riflettere lo spettatore. Il pathos è buono, anche se le tre microstorie che compongono “Nocturnal animals” hanno un impianto più teatrale che cinematografico.
Amy Adams personalmente mi ha convinto più in questa interpretazione che in “Arrival”, confermando comunque la sensazione diffusa che questo possa essere l’anno giusto per lei per conquistare il primo Oscar come attrice protagonista. Amy è a suo agio nel ruolo della donna infelice e sola, brava nel creare con lo spettatore un intenso e prolungato ponte emotivo.
Il finale, anche se un po’ allungato, descrive con puntualità e crudezza la siderale solitudine in cui può ritrovarsi un uomo quando subisce la vendetta di una persona che ama.
Il biglietto da acquistare per “Nocturnal animals” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.