di Alessandra Pappalardo
Un film di Francesco Invernizzi. Con Anna Coliva, Luigi Ficacci, Andrea Bacchi. Documentario, 87′. Italia 2018
Gli artisti che restituiscono nuovi punti di vista sulle cose, differenti prospettive e visioni, sono quelli che cambiano la storia. Gian Lorenzo Bernini è uno di questi. Lo scultore barocco che ha mutato la nostra cultura attraverso un utilizzo impressionante del marmo che, plasmato dalle sue mani e dai gesti fermi e potenti, sembra ancora oggi reale. Bernini è stato un rivoluzionario per il talento stilistico e per il modo in cui ha personalizzato i suoi soggetti: non più miti tutti uguali, ma donne e uomini dalle espressioni fortemente umane e dalle azioni in movimento, seppur in una materia scolpita e ferma, bloccata.
La scultura dona un’anima al marmo, diceva François René de Chateaubriand. Le opere di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), napoletano di origini, romano di adozione, sono una rappresentazione perfetta di questa massima, un esempio di come si possa rendere viva una sostanza inanimata, plasmandola e dandole forma.
Francesco Invernizzi esalta le creazioni dello scultore in un documentario che sfrutta a pieno la potenza visiva dell’8k, in uscita nei cinema italiani per un evento di tre giorni, il 12, 13 e 14 novembre.
Bernini, con il suo stile barocco, ridefinì il concetto stesso di scultura, elevando questa espressione artistica a uno status inedito. Nelle sue opere c’è spazio per miti, umanità e natura, raccontati attraverso episodi noti e allegorie.
Il documentario – che si struttura su ricche immagini detagliate e su’analisi delle forme e dei simboli, la cui narrazione è affidata alla voce fuori campo della storia dell’arte Anna Coliva – si focalizza in particolar modo sulle opere conservate all’interno della mostra a Villa Borghese.
La bellezza delle opere viene sottolineata dall’esaltazione dei dettagli. Ogni fotogramma di “Bernini” è un frammento di perfezione scultorea che si scolpisce – è proprio il cado di dirlo! – negli occhi di chi guarda, stabilendo un contatto diretto tra il pubblico di oggi e le opere e l’artista, maestro dello stile barocco.