Berlinale 2022: “Leonora addio” di Paolo Taviani in lizza per l’Orso d’oro

Diciotto film da diciassette Paesi si contendono i riconoscimenti, in un'edizione breve

Ha preso il via ieri, 10 febbraio, il 72° Festival Internazionale del cinema di Berlino, più comunemente noto come Berlinale. Dopo l’edizione sui generis del 2021, divisa in due parti e aperta al pubblico solo in estate, si è tornati alla consueta collocazione invernale, pur con qualche cambiamento legato alla pandemia.

A competersi l’Orso d’oro e d’argento, e gli altri premi assegnati dalla giuria, sono 18 film, provenienti da ben 17 Paesi. Tra questi c’è anche “Leonora addio” di Paolo Taviani, con Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, e la co-produzione italo-spagnola “Alcarràs” di Carla Simón.

“Siamo felici di dare il bentornato a registi che amiamo e di accoglierne altri per la prima volta – ha dichiarato il direttore artistico Carlo Chatrian. – Più della metà dei film della selezione ufficiale sono ambientati nel presente, ma soltanto due parlano della pandemia. A fare da filo conduttore sono sopratutto i legami umani ed emotivi, la famiglia e un’ambientazione che si allontana dal centro cittadino per spostarsi nelle periferie, in campagna, in luoghi altri”.

Vediamo insieme i 18 film inseriti nella Selezione ufficiale:

  • A E I O U – Das schnelle Alphabet der Liebe (A E I O U – A Quick Alphabet of Love) di Nicolette Krebitz (Germania, Francia)
  • Alcarràs di Carla Simón (Spagna, Italia)
  • Avec amour et acharnement (Both Sides of the Blade) di Claire Denis (Francia) 
  • Call Jane di Phyllis Nagy (USA)
  • Drii Winter (A Piece of Sky) di Michael Koch (Svizzera, Germania)
  • Everything Will Be Ok di Rithy Panh (Francia, Cambogia)
  • La ligne (The Line) di Ursula Meier (Svizzera, Francia, Belgio)
  • Leonora addio di Paolo Taviani (Italia)
  • Les passagers de la nuit (The Passengers of the Night) di Mikhaël Hers (Francia)
  • Nana (Before, Now & Then) di Kamila Andini (Indonesia)
  • Peter von Kant di François Ozon (Francia)
  • Rabiye Kurnaz gegen George W. Bush (Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush) di Andreas Dresen (Germania, Francia)
  • Rimini di Ulrich Seidl (Austria, Francia, Germania)
  • Robe of Gems di Natalia López Gallardo (Messico, Argentina, USA)
  • So-seol-ga-ui Yeong-hwa (The Novelist’s Film) di Hong Sangsoo (Corea del Sud)
  • Un año, una noche (One Year, One Night) di Isaki Lacuesta (Spagna, Francia)
  • Un été comme ça (That Kind of Summer) di Denis Côté (Canada)
  • Yin Ru Chen Yan (Return to Dust) di Li Ruijun (Cina)

 

Il 16 febbraio già sapremo a chi andrò la gloria, e chi invece saranno i grandi delusi. Intanto la nostra Valeria Lotti è a Berlino, pronta a raccontarvi dal vivo questi sette giorni più quattro di grande cinema in presenza. Non perdete il nostro speciale