“Asterix e Obelix – Il Regno di mezzo”: gli indomiti galli conquistano la Cina

Cast rinnovato e svolta gallo-asiatica per la quinta avventura cinematografica del franchise

Un film di Guillaume Canet. Con Guillaume Canet, Gilles Lellouche, Vincent Cassel, Jonathan Cohen, Marion Cotillard. Commedia, 111′. Francia 2023

Nel 50 A.C. la Gallia è quasi interamente terra romana, fatta eccezione per un’irriducibile sacca di resistenza: il grande Cesare non è ancora riuscito, infatti, ad averla vinta sul villaggio dell’Armorica in cui vivono Asterix e Obelix. Romani e Galli si ritrovano ora di nuovo gli uni contro gli altri nella lontana Cina, dove l’imperatrice, vittima di un colpo di stato, ha affidato la sua bella e unica figlia, Fu Ji, al mercante Maidiremaïs e, per suo tramite, ai nostri eroi con i baffi, mentre l’usurpatore Deng Tsin Quin ha chiesto e ottenuto l’appoggio delle sterminate legioni di Cesare.

 

A distanza di ben undici dall’ultimo film, Asterix e Obelix tornano sul grande schermo con “Il regno di mezzo”, una nuova avventura (la prima a non ispirarsi a un albo a fumetti specifico di Goscinny e Uderzo) di stampo gallo-orientale, che ha l’intento di ampliare l’universo del franchise e rinverdirne i fasti.

Il cast è rinnovato, a cominciare proprio dai protagonisti che hanno stavolta il volto di Guillaume Canet, anche regista e sceneggiatore, e Gilles Lellouche. La sfida di non far rimpiangere i predecessori – soprattutto il buon Depardieu – era di quelle “da far tremare i polsi”, ma la coppia si è dimostrata all’altezza, con verve e naturalezza.

Buoni anche gli innesti di Marion Cotillard e Vincent Cassel come Cleopatra e Giulio Cesare, spassosi al punto giusto, e l’atteso cameo di Zlatan Ibrahimovic nel ruolo dell’invincibile soldato romano Caiu Antivirus.

La svolta orientale, invece, che doveva essere il punto di forza del film e il cuore della sceneggiatura si è dimostrata piuttosto debole.

Canet ha proposto la sua versione della saga, riscrivendone alcuni capisaldi con coraggio, alternando ironia, trash e una certa dose di eccessi stilistici e linguistici. Il risultato finale è godibile, moderatamente divertente ma anche forzato nell’inseguire il politicamente corretto a tutti i costi.

“Asterix e Obelix – Il regno di mezzo” probabilmente non è il film migliore della saga, ma regala comunque un paio d’ore piacevoli in compagni di personaggi che ormai sono parte dell’immaginario collettivo e che quindi è sempre piacevole ritrovare.