di Valentina Biondini
Novembre ha portato con sé un regalo di Natale anticipato per i milioni di fan del magico mondo nato dalla fantasia di J. K. Rowling. Il 17 è arrivato nelle sale italiane “Animali fantastici e dove trovarli” (leggi la recensione).
Rispetto alla saga di Harry Potter, il film si pone come uno spin-off e una sorta di prequel. Vediamo brevemente perché. Si tratta di uno spin-off perché racconta una storia collaterale alle avventure del maghetto più famoso del mondo, ossia quella di Newt Scamander, mago e magizoologo inglese che sbarca negli Stati Uniti portando con sé una valigetta molto particolare. Prequel perché ambientato circa settanta anni prima dell’inizio della storia di Harry, nella New York degli anni ’20.
Ciò che forse non tutti sanno è che anche stavolta dietro alla pellicola sceneggiata dalla Rowling si cela un libro, anzi uno pseudobiblium. “Animali fantastici e dove trovarli” è anche il titolo di un manuale pubblicato nel 2001 dalla Rowling, dietro lo pseudonimo di Newt Scamander – ebbene sì, proprio il nome del protagonista del film – il cui ricavato è andato quasi interamente in beneficenza (l’80% è stato devoluto all’associazione Comic Relief).
Tuttavia, a parte il titolo e il nome del protagonista (o autore), possiamo dire che le analogie tra film e libro finiscano qui. L’omonima edizione cartacea, infatti, non è un romanzo, ma un libretto (conta appena una novantina di pagine) suis generis, collegato all’universo potteriano per il fatto di essere stato uno dei libri di testo su cui hanno studiato Harry, Ron ed Hermione alla Scuola di Magia e di Stregoneria di Howgarts.
A voler essere più precisi, si tratta di un bestiario, o mini-enciclopedia, che cataloga, rigorosamente in ordine alfabetico, settantacinque specie animali – tutte magiche, of course – e contiene anche la storia della Magizoologia, ossia la disciplina che si occupa dello studio e della cura delle creature magiche.
La cosa interessante è che nel testo si trovano delle note a margine che si presuppone siano state scritte da Harry stesso. L’intento è quello di dare al lettore l’impressione di avere tra le mani proprio l’edizione del libro su cui studiò il maghetto ai tempi della scuola.
Il film, invece, racconta tutta un’altra storia. Non potendo adattare la trama del libro per il grande schermo – visto che una trama il libro proprio non ce l’ha – la sceneggiatura è stata scritta ad hoc e, per la prima volta, vi ha preso attivamente parte la stessa Rowling.
Oltre che su spettacolari effetti speciali la pellicola può contare su un cast stellare, capitanato dall’eclettico Eddie Redmayne, premio Oscar per “La teoria del tutto” 2015 , nel ruolo del timidissimo protagonista, Colin Farrell nei panni del mago Percival Graves e persino Johnny Depp.
Tuttavia, nonostante le enormi differenze, libro e film hanno anche qualcosa in comune: ne consigliamo lettura e visione solo ai conoscitori della saga. Gli altri potrebbero correre il rischio di restare delusi, perché entrambi i format non si reggono esclusivamente sulle proprie gambe, ma hanno una fitta rete di rimandi e collegamenti con la serie originaria. Non riuscire a coglierli toglie parte della magia.
Il regista David Yates ha già annunciato che il secondo episodio di “Animali Fantastici” – per cui la Rowling ha parlato addirittura di una serie da cinque film – è già in fase di pre-produzione. Non ci resta che attendere per capire come si svilupperà questa nuova saga.