“L’amore bugiardo – Gone girl”: coppia sposata sull’orlo di una crisi di nervi

Un thriller intenso e inquietante sui rapporti a due e il matrimonio. Con Ben Affleck e Rosamund Pike

Un film di David Fincher. Con Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Carrie Coon, Kim Dickens, Tyler Perry. Drammatico, 145′. USA, 2014

Data di uscita italiana: 18 dicembre 2014

Amy (Pike) e Nick (Haffleck) sono sposati da cinque anni. Belli, colti e ammirati, hanno lasciato New York per la provincia, dove la loro relazione languisce e l’ostilità cresce. Dietro di loro la crisi economica che ha messo in ginocchio l’America e interrotto le loro carriere, davanti a loro nuvole nere che minacciano tempesta e guai, grossi guai. Licenziati dalle rispettive redazioni e dalle rispettive ambizioni, Amy e Nick provano a ricostruirsi una vita nel Missouri. Casalinga annoiata e paranoica lei, proprietario di un bar che chiama The Bar lui, la coppia scoppia il giorno del loro quinto anniversario. Amy scompare senza lasciare tracce, se non il suo sangue versato e ripulito in cucina, un tavolo rovesciato in salotto, un diario che non tarderà a essere ritrovato e un marito apatico che fatica a realizzare la sua condizione. Perché i vicini, i media, la polizia e tutti quelli che lo stanno a guardare sono davvero convinti che sia stato lui ad uccidere Amy.

 

Perché ci si sposa? Perché due estranei decidono di trascorrere la vita insieme, mettendo da parte ogni forma di egoismo e diventando esperti nell’arte del compromesso? La risposta degli illusi e degli ingenui potrebbe essere: per amore, per la capacità che ha questo sentimento di cambiare l’individuo e di renderlo migliore.

Il matrimonio si rivela in molti casi una trappola, una condanna, la tomba del desiderio. Eppure continuiamo a innamorarci e a credere in questa istituzione secolare. È anche vero che ogni matrimonio è una storia a sé – possono esserci matrimoni belli, brutti, tristi, noiosi, violenti, anche tragici.

“L’amore bugiardo – Gone Girl” di David Fincher – tratto dal bestseller omonimo di Gillian Flynn –  è una sorta di matrioska cinematografica, dove albergano diversi generi che si alternano sulla scena con naturalezza ed efficacia, attirando l’attenzione e la curiosità del pubblico.

La sceneggiatura è allo stesso tempo punto di forza e debolezza del film. È ben scritta, sofisticata, carica di contenuti e di pathos narrativo, ma l’autrice compie l’errore di compiacersi troppo. La struttura narrativa è complessa, forse troppo, il suo dispiegarsi diventa articolato, lento e finisce per disperdere le energie del pubblico.

I personaggi e le loro personalità sono ben costruiti e i dialoghi incisivi, cupi, cinici, ma si ha la sensazione che, nel voler abbracciare troppi argomenti, il filo rosso principale della storia si sia perso per strada.

La regia di Fincher è come sempre puntuale, attenta e capace di raccontare con talento e abilità il lato oscuro dei personaggi e di mostrare come la vita matrimoniale di una coppia qualunque possa diventare un avvincente e complesso thriller.

“L’amore bugiardo – Gone Girl” può essere definito la versione 2.0 della “Guerra dei Roses” e la coppia Affleck-Pike non ha nulla da invidiare ai più famosi Michael Douglas e Kathleen Turner.

Ben Affleck riesce a essere credibile nel ruolo di marito, e soprattutto di uomo, contraddittorio e intrappolato in una vita che non desidera più, insofferente verso la donna che gli vive accanto.

La vera sorpresa, però, è Rosamund Pike: la sua interpretazione è davvero magistrale e intensa. Prima non mi aveva mai particolarmente colpito, invece la sua Amy è un personaggio complesso e contorto che spiazza di continuo. L’attrice riesce a indossare molte maschere diverse restando sempre credibile e suscitando varie e contrastanti emozioni nel pubblico.

Menzione anche per Carrie Coon che riveste il ruolo di Margot, la sorella di Nick. Una spalla convincente per il protagonista, molto incisiva nella scene in cui compare.

Il regista allunga la pellicola forse più del dovuto, scegliendo un finale aperto molto dark e cinico, e non convincendo del tutto per le scelte fatte e per la gestione delle opzioni che aveva a disposizione.

Cos’è dunque il matrimonio? Chi è il cattivo e chi la vittima di questa storia? Difficile dare una risposta, ma forse lo scambio di battute conclusivo tra Nick e Amy può bastare a dare un’idea della morale.

“Amy perché vuoi stare ancora con me? Eravamo tristi, infelici e senza un futuro.”
“Caro, questo è il matrimonio e significa essere sposati.”

Il biglietto d’acquistare per “Gone Girl” è :
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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