Un film di Francis Lee. Con Saoirse Ronan, Kate Winslet, Fiona Shaw, Gemma Jones, James McArdle. Drammatico, 112′. Gran Bretagna 2020
Inghilterra, anni ’40 dell’Ottocento. Mary Anning, una famigerata ricercatrice di fossili, e la giovane Charlotte Murchison, inviata per convalescenza nella cittadina in riva al mare nei pressi di Dover dove la prima vive, intrecciano un rapporto intenso, che cambia per sempre le loro vite.
L’edizione di quest’anno del London Film Festival si chiude con “Ammonite”, pellicola firmata da Francis Lee, che sceglie la vita della paleontologa Mary Anning per raccontare una grande storia di anticonformismo e di passione.
Siamo nell’Inghilterra del primo Ottocento, sulle sponde burrascose di Lyme Regis, vicino a Dover, dove Mary Anning (Winslet), pioniera dell’odierna paleontologia, gestisce un negozio di fossili insieme alla madre, barcamenandosi tra il suo lavoro di ricerca e il far quadrare i conti a casa.
Mary Anning è un personaggio riservato, che risulta distante dalla società intorno a lei ma anche dallo spettatore, fino al giorno in cui incontra Charlotte Murchison (Ronan), a cui per sei settimane farà da mentore e da compagna.
Contrariamente alle aspettative, “Ammonite” non è un biopic. Francis Lee compie la scelta coraggiosa di ispirarsi alla vita di Mary Anning, aggiungendo elementi non storicamente provati che lo aiutano a esplorare il peso che l’anticonformismo esercita su un individuo che non aderisce fino in fondo alle norme della società in cui vive, sia da un punto di vista professionale che personale.
Nonostante si provi un certo dispiacere nel vedere la scienziata Mary Anning messa in un certo senso da parte, l’idea di focalizzarsi sulla donna, sulle difficoltà che incontra a rimanere fedele a se stessa e alle sue passioni è molto interessante.
In particolare, è di grande impatto l’ambientazione vittoriana, di per sé così proibizionista, che mette in risalto problematiche legate all’amore fra persone dello stesso sesso ancora valide e rilevanti nella società di oggi.
È quasi scontato dire che la buona riuscita del film è, soprattutto, legata a una recitazione impeccabile. Kate Winslet riempie i primi piani ricchi di silenzio con sguardi ed espressioni estremamente eloquenti. Le fa eco una straordinaria Saoirse Ronan, che aggiunge quel tono leggero e, quasi infantile, che bilancia ed esalta il personaggio della collega. Una nota di merito va anche a Fiona Shaw, che appare in poche scene ma che aggiunge al film una sfumatura in più.
Come il fossile da cui prende il nome, “Ammonite” è un film che si avvicina alla vita di Mary Anning da lontano, partendo dalla scienziata, per avvolgersi sempre di più dentro a questa donna complessa, costringendola a confrontarsi con i suoi sentimenti più profondi e le sue emozioni più sincere. Il risultato può non essere storicamente accurato, ma la storia è così genuina e delicata da lasciare lo spettatore toccato e con tante riflessioni in testa.