Un film di Ridley Scott. Con Michael Fassbender, Katherine Waterston, James Franco, Billy Crudup, Danny McBride, Demián Bichir. Fantascienza, 121′. USA 2017

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove siamo diretti? Sono i grandi quesiti che da sempre l’uomo si è posto.

Ridley Scott, colto da crisi esistenziale sulla sua creatura “Alien”, ha deciso di fornirci delle adeguate risposte sull’origine del mostro più rock della storia del cinema.

I fan della saga sono stati felici della scelta, mentre il resto del mondo probabilmente avrebbe potuto vivere senza.

Dopo che due anni fa il filosofico e arzigogolato “Prometheus” aveva lasciato piuttosto fredda la critica e deluso in parte il pubblico, il buon Ridley nel secondo atto dell’annunciata trilogia ha messo da parte l’esistenzialismo tornando, almeno sulla carta, alle origini, ovvero a far paura.

Alien Covenant” è ambientato dieci anni dopo gli eventi narrati in Prometheus.

Una missione di colonizzazione su larga scala è partita per raggiungere il pianeta Origae-6, sull’orlo estremo della galassia. A bordo dell’astronave Covenant sono in 2000, addormentati artificialmente. Su di loro veglia l’androide Walter (Fassbender).

L’iper-sonno dell’equipaggio e la tranquillità del viaggio vengono interrotti dalla violenta esplosione di una stella che distrugge le vele di raccolta di energia della Covenant, provocando decine e decine di morti, tra cui quella del comandante ancora ibernato (Franco).

L’incidente spinge il nuovo comandante (Cudrup) a modificare i piani della missione facendo approdare i superstiti su quello che sembra essere un paradiso inesplorato, un Eden con montagne coperte di nuvole e alberi altissimi, più vicino di Origae-6 e potenzialmente altrettanto valido.

Michael Fassbender interpreta un duplice ruolo, l’androide indipendente David e quello obbediente Walter.

Guidati dall’esperta di terraformazione Daniels (Waterston) e assistiti da Walter, le persone scese a terra si imbattono nella carcassa di una nave aliena schiantata, ignari del pericolo che vi si nasconde.

Il gruppo, seguito a distanza ravvicinata dall’androide David, unico superstite della spedizione Prometheus, identico nell’aspetto al sintetico Walter, dovrà lottare fino allo stremo delle forze per resistere agli attacchi delle mostruose creature che ha inavvertitamente risvegliato.

Con questo episodio, il sesto della serie, Ridley Scott si avvicina sempre di più alla rivelazione sulle misteriose origini della madre di tutti gli alieni, il letale xenomorfo del primo Alien.

“Alien Covenant” sicuramente soddisferà le attese dei fan, che potranno ammirare il loro mito in varie forme e scoprire dettagli sulla sua misteriosa origine e sul suo creatore.

Però, per quanto gli effetti speciali la rendano visivamente godibile, la pellicola riesce solo in parte a emulare i precedenti, terrorizzando a tratti.

Ridley Scott (80 anni) alla regia. Alien Covenant

Il rapporto conflittuale tra creato e creatore è quello su cui si regge gran parte della storia, come si osserva sin dal prologo con il dialogo tra lo spietato Peter Weyland (Pierce) e il drone David (Fassbender).

Il duplice ruolo interpretato da Fassbender, l’androide indipendente David e quello obbediente e servizievole Walter, è ciò che tiene unita la storia e i personaggi.

Nonostante il doppio sforzo recitativo e fisico dell’attore, però, la trama del film appare piuttosto scontata e prevedibile, e per quanto lineare fatica a coinvolgere chi guarda.

Il resto cast è nel complesso apprezzabile, di discreto talento, ma nessuno emerge in modo particolare.

La regia di Ridley Scott è esperta, solida, precisa, ma senza particolari guizzi creativi.

Un sottotitolo adatto per “Alien Covenant” potrebbe essere “Storia di tragiche vedovanze spaziali”, e forse alla fine della proiezione lo spettatore avrà anche modo di sorridere un po’, pensando che Alien vive in noi e ha una certa antipatia per la vita matrimoniale.

 

Il biglietto da acquistare per “Alien: Covenant” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.