di Riccardo Carosella
La performance nel film Netflix “Sulla mia pelle”, che uscirà il 12 settembre, dove interpreta Stefano Cucchi nell’ultima settimana di vita, promette di lanciare definitivamente Alessandro Borghi nel firmamento degli attori italiani di spicco, consolidata realtà e non solo promessa.
Nato a Roma il 10 settembre 1986, ha iniziato lavorando come stuntman a Cinecittà, tra il 2005 e il 2007. Dopo alcuni ruoli in serie televisive come “R.I.S” e “Distretto di polizia”, arriva l’esordio al cinema con il film “Cinque” di Francesco Dominedò (2011) che passa però inosservato.
È nel 2015 che Borghi inizia a farsi conoscere dal pubblico e dalla critica, per la sua interpretazione in “Non essere cattivo” di Luca Caligari (leggi la recensione), a fianco dell’amico Luca Marinelli. Il suo personaggio, Vittorio, è un tossicodipendente di Ostia che cerca un riscatto e una vita migliore. Un’interpretazione di grande emotività e spessore, a tratti sorprendente per un attore alle prime armi, che gli vale la candidare ai David di Donatello come miglior attore protagonista.
Nello stesso anno interpreta il ruolo di Aureliano Adami, giovane boss di Ostia, nel film “Suburra” di Stefano Sollima (leggi la recensione). Al film succederà la serie, distribuita da Netflix nell’ottobre 2017, per la regia di Michele Placido, che supererà il successo del film e farà di Borghi e del suo Aureliano una vera e propria icona.
Il 2017 è anche l’anno degli European Shooting Stars, evento che riunisce dieci promesse del cinema europeo, alla Berlinale e del ruolo di padrino alla Mostra del cinema di Venezia. E di altri due progetti cinematografici di spessore: “Fortunata” di Sergio Castellitto (leggi la recensione), dove interpreta Chicano, un ragazzo bipolare e con problemi di droga, fragile ma al contempo buono e sensibile, e “Napoli velata”, thriller di Ferzan Ozpetek dove recita al fianco di Giovanna Mezzogiorno (leggi la recensione).
Alessandro Borghi è atteso adesso dalla prova del nove, con i film di prossima uscita “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini e “Il primo Re” di Matteo Rovere. Del primo abbiamo parlato ampiamente; nel secondo, un film fisico, pieno di duelli e battaglie, ispirato a pellicole come “Revenant”, “Braveheart” e “L’ultimo dei Mohicani” interpreta Remo, uno dei mitici fondatori di Roma, al fianco di Alessio Lapice che è Romolo.