“Alchemised”: il dark fantasy di SenLin Yu, chiacchierato e oscuro

Una storia oscura di potere e possesso, ambientata in un mondo macabro e senza speranza

Copertina del romanzo Alchemised di SenLin Yu

Chi nelle ultime settimane non ha sentito parlare del romanzo Alchemised” di SenLin Yu, edito da Rizzoli, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, deve probabilmente vivere su un’isola deserta, isolato da ogni forma di social o di comunicazione.

Su questo dark fantasy ha detto la sua chiunque: lettori, addetti ai lavori, persone che non lo hanno nemmeno visto da lontano, figuriamoci leggerlo. Io l’ho letto, quindi quanto meno posso esprimere un’opinione da “informata sui fatti”, anche se mi guardo bene dal farmi coinvolgere nelle polemiche senza fine che stanno impazzando online.

Mi sono avvicinata alla lettura consapevole dell’origine del romanzo – una fanfiction Drarmione (Draco Malfoy/Hermione Granger di “Harry Potter”) contaminata con elementi di worldbuilding da “Il racconto dell’ancella”, tanto di successo da venire riadattata e pubblicata. Non avevo letto l’originale, non sapevo nemmeno di cosa parlasse, quindi non avevo grandi pregiudizi o aspettative.

L’alchimia è un processo che richiede pazienza, precisione e dedizione. Non è una cosa da fare alla leggera.

Alchemised” è una storia molto oscura e cruda, a tratti macabra. Le attenzioni dei critici si sono appuntate sulle presunte romanticizzazione della violenza, giustificazione da parte dell’autrice di comportamenti tossici e violenti, promozione di un modello di relazione sentimentale malata. Io questi elementi non li ho notati, al netto di alcune scelte della protagonista Helena più o meno condivisibili. C’è una grande differenza tra quello che un autore scrive, e quello che un lettore percepisce, rielabora ed interpreta! Personalmente credo che larga parte del “problema” e delle polemiche siano legate alla ricezione della storia, al fandom, alla volontà di caricare di romanticismo una storia che, a ben vedere, è una vera e propria tragedia.

Alchemised” racconta l’orrore della guerra, il durante e il dopo. Racconta il vivere ogni giorno non sapendo se ce ne sarà un altro, col terrore costante di perdere tutti quelli che si amano. Racconta anche cosa significhi sopravvivere, ed essere tra quelli che la guerra l’hanno persa. Lo fa partendo appunto da un interessante What if? che può ricordare quello di “La svastica sul sole” di Philip K. Dich: cosa sarebbe successo, se “i cattivi” avessero vinto? Come sarebbe stato il mondo? Cosa sarebbero diventati “i buoni”?

Il lavoro di adattamento per trasformare il testo da fanfiction a romanzo pubblicabile è ottimo. Sono stati ideati un nuovo sistema magico, un nuovo mondo, nuovi personaggi che conservano solo tracce di quello che erano in origine. Senza conoscere “Manacled” (anche il titolo della ff è stato modificato!) è possibile non accorgersi di niente.

Tre elementi che a me avrebbero fatto suonare qualche campanello di allarme a prescindere: gli spiegoni o info dump disseminati soprattutto nella prima parte, necessari per contestualizzare questo nuovo universo ma piuttosto indigesti; la lunghezza eccessiva della storia (oltre 1000 pagine e non tutte necessarie); la bidimensionalità di molti personaggi secondari, che non sono stati sviluppati a dovere in favore della buona caratterizzazione dei due protagonisti.

Al netto di questi difetti, “Alchemised” è un buon romanzo, soprattutto per quello che riguarda l’ambientazione, davvero molto oscura, e l’atmosfera generale. Ho apprezzato anche il finale, amaro più che lieto. Perché dopo la guerra il mondo non torna ad essere un luogo sereno e perfetto. Restano cicatrici, restano “mostri”. Niente sarà più come prima.

La magia è come una fiamma: può scaldare, illuminare, ma anche bruciare se non viene controllata.