Un film di Mel Gibson. Con Andrew Garfield, Teresa Palmer, Hugo Weaving, Vince Vaughn, Sam Worthington, Luke Bracey, Ryan Corr, Rachel Griffiths. Storico, 131′. 2016
La guerra è una cosa brutta, sporca, cattiva. Un vero pacifista rifiuta ogni forma di conflitto e di violenza.
Essere obiettori di coscienza è un atto di vigliaccheria o di fede? Per noi italiani, salvo rari casi, aver fatto o fare una scelta di questo tipo significa “imboscarsi”, scappare di fronte al pericolo per far fare il lavoro sporco agli altri.
Negli Stati Uniti la prospettiva è molto diversa. Per quanto il Paese sia amato e odiato in egual misura in giro per il mondo, non si può negare che la sua storia, sebbene relativamente giovane, sia ricca di uomini e donne che con le loro vite hanno lasciato un segno importante nella società.
È il caso di Desmond Doss, primo obiettore americano, premiato con la medaglia d’oro al valore militare per gli atti di eroismo durante il Secondo conflitto mondiale.
Vi starete chiedendo come un obiettore di coscienza possa essere ritenuto un eroe di guerra? Ci ha pensato Mel Gibson con il suo nuovo film “La battaglia di Hacksaw Ridge”, presentato fuori concorso alla Biennale di Venezia, a rispondere alla domanda.
Desmond (Garfield) è stato un bambino vivace, spesso in lite con il fratello – tanto da rischiare di ucciderlo, una volta. Proprio questo episodio lo ha spinto ad abbracciare la fede in maniera convinta e quando, da adulto, salva la madre dal padre alcolizzato, promette al Signore di non alzare mai un’arma contro qualcuno.
Quando però gli Stati Uniti entrano in guerra, Desmond si sente in dovere di fare la sua parte e si arruola volontario come soccorritore medico. Una scelta che mette a dura prova il protagonista, mal visto nell’esercito per le sue idee.
Processato dalla corte marziale, che gli riconosce poi il diritto a essere obiettore e soldato nello stesso tempo, nella battaglia di Hacksaw Ridge Desmod dà prova del suo coraggio salvando in una sola notte settantaquattro suoi commilitoni feriti.
Mel Gibson costruisce un film potente e incisivo, anche sul piano etico e religioso, senza mai cadere nel retorico, riuscendo a descrivere in maniera semplice la posizione del protagonista.
Non amo molto il genere e confesso di aver faticato a seguire le scene belliche, ma sebbene lunghe e forse eccessivamente truculente queste risultano comunque ben fatte e ben girate.
Non sono neanche un fan accanito di Andrew Garfield, ma se nella prima parte del film l’attore appare molle e privo di carisma, si trasforma poi sul campo di battaglia e con la mimetica indosso incarna con bravura, umanità e forza il personaggio di Desmond, trasmettendo emozioni sincere.
Teresa Palmer è degna di menzione per aver interpretato il ruolo di Dorothy in modo genuino. Il resto del cast è solido, adeguato ai ruoli.
Il finale, che forse batte un po’ troppo sul tasto del patriottismo americano, lascia comunque allo spettatore la sensazione di avere visto la bella storia di uomo pacifico, coerente e soprattutto coraggioso – anche più di molti pseudo uomini d’azione.
Il biglietto da acquistare per “La battaglia di Hacksaw Ridge” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.