Un film di Leonardo Pieraccioni. Con Leonardo Pieraccioni, Laura Chiatti, Massimo Ceccherini, Davide Marotta, Flavio Insinna, Sergio Friscia. Commedia, 92′. 2015
C’era una volta un giovane regista, toscano verace, che con i suoi primi film sorprese la critica e soprattutto il pubblico, portando sul grande schermo una comicità gagliarda e spumeggiante.
Ai primi successi – “I laureati” (1995) e “Il ciclone” (1996) – seguirono pellicole a profusione, all’esorbitante ritmo di una ogni anno, non tutte, purtroppo, ugualmente riuscite.
Se fino a oggi, a ogni appuntamento natalizio al cinema con Leonardo Pieraccioni, lo spettatore usciva dalla sala con la speranza che, il prossimo anno, le cose sarebbero andate meglio, dopo aver visto “Il professor Cenerentolo” temo che anche l’ultimo degli ottimisti dovrà arrendersi al fatto che il declino artistico del regista toscano sia ornai giunto al punto di non ritorno.
Umberto è un ingegnere che ha tentato una rapina in banca ed è stato colto con le mani nel sacco. Per questo sta scontando la pena nel carcere di Ventotene, ma può frequentare la biblioteca locale e girare film educativi insieme ai compagni di sventura e al direttore della prigione.
Durante la proiezione del suo ultimo film Umberto incontra Morgana, una bella insegnante di ballo che lo scambia per un operatore culturale e pare interessata a frequentarlo. Umberto dunque alimenta l’equivoco e inizia a inventarsi mille occasioni per sgattaiolare fuori di prigione, nonostante il rientro obbligato a mezzanotte, come un moderno Cenerentolo.
Nonostante il tentativo di avventurarsi in tematiche “mature”, il film risulta insulso, insensato, costruito su una sceneggiatura grottesca, modesto sia nel contenuto che nello stile.
Pieraccioni prova a dimostrare come la sua regia sia cresciuta, diventata più attenta e riflessiva col passare degli anni e dei film, ma il risultato finale è insufficiente, come può esserlo uno di quei prodotti per la tv, pensati per essere trasmessi la domenica pomeriggio, tra un caffè e una pennichella.
Dispiace per il cast, formato da professionisti, che però qui sembra davvero una brutta copia dell’Armata Brancaleone.
Di cosa parla il film? Qual è la morale? La supercazzola de “Amici Miei”, se vi fidate del vostro cronista, aveva una maggiore consistenza narrativa di questa vicenda.
Cenerentola, alla fine della fiaba, viene ritrovata dal suo Principe e con lui vive per sempre felice e contenta. Dopo questo film lo spettatore, né felice né contento, pensa davvero che il lieto fine, per il regista Pieraccioni, sia ben lontano dal concretizzarsi.
Il biglietto d’acquistare per “Il professor Cenerentolo” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.