Un film di Marco Bellocchio. Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Giorgio Bellocchio, Piera Degli Esposti, Roberto Herlitzka, Miriam Leone. Drammatico, 134′. 2016
Tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Gramellini.
La mamma è sempre la mamma. Se è presente nelle nostre vite, ci discutiamo ogni giorno; se non è più tra noi, la sua perdita ci condiziona ogni giorno.
Essere orfani è sempre una condizione terribile – persino da adulti è difficile accettare che i genitori ci lascino per sempre -, ma esserlo di madre da piccoli è, se possibile, ancora peggio.
Massimo Gramellini, giornalista stimato e oggi vicedirettore del quotidiano torinese “La Stampa”, qualche anno fa ha voluto condividere con il mondo la sua storia personale, e in particolare il grande dolore per la scomparsa della madre, avvenuta quando lui aveva solo nove anni.
Un libro che ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica quando è uscito nel 2012 per Longanesi. Ammetto di essere tra i pochi a non averlo letto, quel romanzo. La trasposizione cinematografica di Marco Bellocchio, quindi, in me ha trovato un osservatore non prevenuto.
“Fai bei sogni” è stato presentato in anteprima al Festival del cinema di Cannes nella sezione “Quinzaine”. Nelle sale italiane arriverà in autunno.
Come vi ho anticipato non avevo idea di che cosa aspettarmi da questa pellicola, avendo letto qualche notizia sul web a riguardo e niente più.
Ero però molto curioso di sapere cosa avesse spinto il sofisticato e ricercato Bellocchio a raccontare per immagini la storia di Gramellini, giornalista noto quanto volete, ma tutto sommato personaggio non proprio commerciale. La risposta l’ho avuta pochi minuti l’inizio della proiezione.
Lo spettatore conosce subito Massimo, un bambino di nove anni cresciuto con amore dalla madre. Massimo adora la donna e trascorre tutto il tempo in sua compagnia. È un legame semplice ma al contempo profondo, il loro, che si spezza senza preavviso quando, una notte, il bambino viene svegliato da urla che preannunciano una tragica notizia: la mamma è morta. Per Massimo nulla sarà più come prima.
Il rapporto con il padre (Caprino), serio e poco espansivo, non basta certo a colmare il vuoto lasciato dalla dipartita della madre. Massimo rifiuta di ammettere di essere orfano e preferisce mentire agli amici, rimanendo bloccato nel suo dolore, incapace di liberarsene e di sfogarsi.
Marco Bellocchio decide di mettere in scena quella che è a tutti gli effetti una toccante e intensa seduta di auto-analisi, nel corso della quale lo spettatore vede in sequenza diversi flashback della vita di Massimo, dall’infanzia alla vita adulta (dove il protagonista ha il volto di Valerio Mastandrea).
Ma com’è morta precisamente la mamma di Massimo? Una domanda che accompagna lo spettatore per tutto il film e che, di fatto, porta la storia a mutare pelle, diventando anche a tratti un thriller psicologico. Perché a Massimo per lungo tempo la verità è stata nascosta, e lui stesso in qualche modo ha preferito credere alla bugia pur di non dover accettare la realtà.
“Fai bei sogni” è una storia d’amore, quella più bella e pura di tutte, quella tra madre e figlio. Nello stesso tempo è il percorso introspettivo di un uomo che cerca se stesso e prova a superare una tragica perdita.
La sceneggiatura è ben scritta, ricercata, onirica, ma per certi versi di non facile comprensione. La scelta registica di costruire la struttura narrativa mescolando le diverse età del protagonista da una parte è coinvolgente e toccante, ma dall’altra appesantisce e rende noiosa la pellicola, soprattutto nella parte centrale.
Sebbene il ritmo non sia costante e in alcuni tratti subisca dei bruschi rallentamenti, il film è comunque godibile e carico di un buon pathos.
Il cast è di buon livello e adeguato ai rispettivi ruoli. Da apprezzare i giovani attori che interpretano il personaggio di Massimo da bambino e adolescente. Valerio Mastandrea, dopo una partenza lenta e spenta, riesce nella seconda parte a dare al Massimo “adulto” forza e intensità emotiva, portando per mano lo spettatore fino a un toccante e liberatorio finale.
Il romanzo “Fai bei sogni” ha commosso ed emozionato i lettori. Da quello che ho potuto vedere, il film adattamento diretto da Bellocchio, ne seguirà, per quanto possibile, le fortunate orme.
Il biglietto da acquistare per “Fai bei sogni” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.