Una commedia musicale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Scritta con Jaja Fiastri. Musiche di Armando Trovajoli.

Con Gianluca Guidi, Emy Bergamo, Marco Simeoli, Beatrice Arnera, Piero di Blasio, Francesca Nunci.

 

La commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati di un’epoca leggendaria per il teatro italiano, sta per tornare a far sognare – e ovviamente cantare – il pubblico.

Debutterà il 12 ottobre in anteprima – mentre la prima è fissata per il 17 – la nuova edizione, prodotta da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni. Il palcoscenico è quello del Brancaccio di Roma, che festeggia gli ottant’anni di storia.

Rappresentata per la prima volta nel 1974, “Aggiungi un posto a tavola” fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, e si affermò presto anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori.

Gianluca Guidi si conferma nel ruolo di Don Silvestro e cura la messa in scena di questo spettacolo, avvalendosi di un eccellente cast creativo e artistico. Enzo Garinei, dopo ben 500 repliche nel ruolo del sindaco Crispino, questa volta è “La voce di Lassù”; Emy Bergamo è Consolazione. Crispino è Marco Simeoli. Dopo una lunga selezione, per interpretare Clementina è stata scelta la giovanissima Beatrice Arnera, voce fresca e incisiva, un’autentica rivelazione. Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi.

 

LA TRAMA: E DIO MANDÒ UN SECONDO DILUVIO… 

La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo diluvio universale.

Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto e accetterà di sposarlo.

Giunto il momento di salire sull’arca, un cardinale inviato da Roma convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull’arca, sotto il diluvio, si ritrovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco. Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio. Per brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!

 

LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE

Entrando nella sala del teatro Brancaccio, avvolti dal rosso acceso delle seggiole , la compagnia danzante ci accoglie cantando le note della canzone che dà nome all’intero spettacolo, “Aggiungi un posto a tavola”, poi inizia la conferenza vera e propria.

A farla da padrone è la risata ruvida e coinvolgente di Gianluca Guidi che ricorda la prima del ’74, quando nel ruolo del protagonista c’era il padre Johnny Dorelli. “Ricordo il momento in cui si aprì il sipario del Sistina, la voce di Dio cominciò a parlare e dal palcoscenico arrivò un ondata di profumi e note… fu subito magia”.

La commedia sbarcò poi a Londra, e Guidi ripensa alla bravura del padre nel recitare in lingua inglese e riflette sulla difficoltà di riproporre uno spettacolo di successo. “Per sei mesi si dimenticò di essere Dorelli e divenne uno splendido attore anglosassone”.

Quello che emerge è soprattutto la capacità dell’opera di attraversare indenne i decenni, portando con sé il suo passato ma sapendo anche attualizzarlo con grazie e maestria. “Aggiungi un posto a tavola è una sorta di Babele del teatro, che unisce intere generazioni di artisti”, ha concluso Guidi.

 

Non ci resta che darvi appuntamento dal 17 ottobre al Brancaccio di Roma per respirare ancora una volta l’atmosfera di questa favola che parla d’amore, di accoglienza, di essere umani che hanno la possibilità di creare un mondo nuovo… insomma, che parla di noi.