 Allacciate le cinture, dateci retta. Se non aprite un albo a fumetti da un po’ di tempo, il mese di maggio potrebbe portarvi delle sorprese. L’intero universo Marvel sta per collassare su se stesso.
Allacciate le cinture, dateci retta. Se non aprite un albo a fumetti da un po’ di tempo, il mese di maggio potrebbe portarvi delle sorprese. L’intero universo Marvel sta per collassare su se stesso.
Dimenticate lo Wolverine che pensate di conoscere. E Ghost Rider? A breve la storia che lo riguarda diventerà… be’, veramente una cosa di fantasmi. Tra pochi mesi i personaggi e i continuum temporali che abbiamo imparato a conoscere verranno profondamente modificati e rivisitati.
Presto, persino gli Avengers, questa sorta di A-team formato da alcuni dei personaggi più iconici della Marvel, sarà completamente irriconoscibile. Per la prima volta questo gruppo di eroi sarà composto interamente… da donne. Volti nuovi, nome nuovo – il team di chiamerà infatti A-Force.
Dietro questa massiccia riscrittura c’è la scrittrice e giornalista G. Willow Wilson. Non si tratta di un personaggio di secondo piano, da anni si occupa di fumetti – ha curato la graphic novel Cairo e la serie di fumetti Air. Lo scorso anno, è stata l’artefice della trasformazione di un’altra super-eroina, dando vita alla nuova Ms Marvel, Kamala Khan, una ragazza del New Jersey di origine pakistana.
Nell’intervista rilasciata a NPR, l’autrice ha parlato dei suoi nuovi personaggi, e delle license artistiche che si è presa nel dare loro vita. Riportiamo alcuni stralci del botta e risposta.
– Sui personaggi della A-Force
Questa sarà la prima volta che personaggi come la versione femminile di Hulk, le eroine degli X-Men e molti altri saranno insieme in un unico team, quindi è davvero eccitante. Ci sarà spazio anche per un volto del tutto inedito, creato appositamente per l’occasione. Il suo nome sarà Singularity.
– Sulla creazione della prima eroina musulmana, Ms Marvel
Ho passato molto tempo a parlare con colleghi e amici che hanno vissuto sulla propria pelle questo tipo di esperienza, quella di essere figli di immigrati negli Stati Uniti – di origine araba o pakistana, asiatica, africana -, cercando di capire com’è stato per loro. Cosa hanno passato, ad esempio, ai tempi della scuola? Crescere in un ambiente diverso da quello originario non è semplice, e non è detto che chi non ha passato esperienze analoghe possa capire. Mi sono informata bene, insomma, quindi quando ho iniziato a lavorare a questo personaggio mi sentivo preparata. Ed ero anche convinta della necessità, di dare vita a un personaggio del genere. Quando i miei figli dovranno affrontare la loro adolescenza, vorrei che nei fumetti ci fossero degli esempi positivi a cui rifarsi. Eroi che non li facciano sentire soli, che siano non solo sopravvissuti ma combattenti per un mondo migliore.
– Sulle autrici donne di fumetti
Penso che adesso come mai prima d’ora le autrici stiano iniziando a rappresentare una forza, anche nel mondo del fumetto. Quando ho bisogno di una guida, di sfogarmi, di confrontarmi, vado da Gail Simone, che è una sorta di mamma per tutte quelle che lavorano in questo settore. Insieme a lei non possiamo non ricordare Kelly Sue DeConnick, che ha creato la serie di Captain Marvel, e Marguerite Bennett, con cui ho collaborato per la scrittura della prima parte della serie sulla A-Force. Io vedo in tutto questo una serie di mini-rinascenza, anche se molto recente.
 
            