di Federica Zanoni (Kikka)
Non esiste vera guarigione della malattia se alla cura non si accompagna un atteggiamento mentale diverso, tranquillità e felicità interiore.
Medico immunologo, omeopata, scrittore, Edward Bach era nato in Inghilterra nel 1886. Convinto sostenitore dell’interconnessione tra corpo e mente, dedicò la vita alla ricerca e allo sviluppo di una “medicina umana”, che tenesse conto non solo dei sintomi ma anche del patrimonio emozionale e affettivo del malato.
Sul finire degli anni ’20, Bach fece un’interessante osservazione:
C’è un fattore che la scienza non è in grado di spiegare sul piano fisico, ed il perché alcune persone vengano colpite da determinate malattie mentre altre ne restino immuni, nonostante la possibilità di contagio sia assolutamente la stessa. Il materialismo dimentica che esiste un fattore al di là del piano fisico, che nel normale corso della vita protegge o rende suscettibili gli individui nei riguardi della malattia, di qualunque natura esse possano essere.
È un fatto che non tutti gli individui siano soggetti allo stesso modo alle malattie, ma il medico britannico arrivò a sostenere che questa maggiore o minore ricettività avrebbe molto a che vedere con lo stato d’animo delle persone e che le malattie potrebbero essere curate alle origini con un sistema semplice e naturale.
Bach elaborò il metodo di preparazione di trentotto composti – che dal suo nome sarebbero poi divenuti noti come “fiori di Bach” -, in grado di riarmonizzare la mente e intervenire sulla personalità dell’individuo al fine di prevenire certi disturbi.
La floriterapia non cura la malattia, ma cerca di modificare gli stati d’animo e le reazioni agli eventi delle persone. Come reagiamo ad un determinato avvenimento, con rabbia, paura, indifferenza, scoraggiamento? A seconda della risposta che diamo ci sono fiori indicati da assumere.
Le teorie del medico inglese non sono mai state validate scientificamente e devono per questo essere considerate una medicina alternativa, non sostitutiva di quella tradizionale. La medicina ufficiale non riconosce questo metodo in quanto le ricerche pubblicate a riguardo non hanno mostrato una differenza statisticamente significativa rispetto all’uso del placebo. Tuttavia è utile precisare che la mancanza di prove di efficacia non significa necessariamente l’assenza di ogni effetto benigno.
I fiori di Bach sono trentotto, suddivisi per area emozionale. Vediamoli insieme:
- rimedi per la paura: Rock Rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut.
- rimedi per l’incertezza: Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat.
- rimedi per lo scarso interesse verso il presente: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud.
- rimedi per la solitudine: Water Violet, Impatiens, Heather.
- rimedi per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly.
- rimedi per l’avvilimento e la disperazione: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple.
- rimedi per l’eccessiva preoccupazione del benessere altrui: Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.
Combinando insieme due o più fiori si possono ottenere miscele personalizzate, pensate per un’esigenza particolare e soggettiva. Esiste tuttavia una miscela di cinque fiori pensata dallo stesso Bach per uso generale, il cosiddetto Rescue Remedy (rimedio di emergenza), che sarebbe utile in situazioni limite come fortissimi momenti di stress, attacchi di panico, svenimenti, brutte notizie, ma anche traumi di natura fisica.
Anche se lo scetticismo nei confronti della “medicina alternativa” è andato diminuendo nel corso degli anni e oggi online si possano trovare molte informazioni utili, è importante stare alla larga dal fai da te e rivolgersi sempre a uno specialista prima di assumere qualsiasi prodotto.
La salute è una cosa seria, che certo non può essere lasciata al caso. Ma questi rimedi naturali possono rivelarsi davvero preziosi per combattere ansie, paure, stress e molto altro.