La stagione calda è agli sgoccioli, e con lei anche i nostri consigli di lettura a tema per trascorrere le piacevoli ore vacanziere in compagnia di un buon libro (se ve li siete persi potete recuperarli qui).
Ma chi ha detto che una volta tornati in città, per quanto il tempo libero gioco forza subisca un netto taglio, non si possa trovare spazio per la lettura? Quello che ci auguriamo con l’arrivo di settembre, anzi, è proprio che di riuscire a rendere i libri una routine, una buona abitudine, non solo un piacere da concedersi nei periodi di ozio.
Non sapete da che parte cominciare, complici la malinconia per il mare e le ferie e lo sconcerto di tornare a scuola/lavoro? Ecco allora 10 libri sui generis – ironici, scanzonati, persino un po’ matti – per tirarvi su il morale e ripartire col piede giusto.
Zia Mame, Patrick Dennis
Immaginate di essere un ragazzino nell’America degli anni ’20. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone – poco dopo effettivamente muoia. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica “Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!”, e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.
Figlie sagge, Angela Carter
È il 23 aprile – data di nascita di Shakespeare – e le gemelle Dora e Nora, attrici e ballerine di seconda categoria, si apprestano a festeggiare i loro settantacinque anni. Suonano alla porta: su un cartoncino bianco arriva l’invito alla festa del padre, il celebre attore Melchior Hazard, che nello stesso giorno di anni ne compie cento, e che di riconoscerle non ne ha mai voluto sapere. C’è da decidere cosa indossare! Così si apre “Figlie sagge”, la storia di due donne libere ed eternamente giovani che, nate nel lato sbagliato della città, quello più misero, sono sempre state attratte dal bagliore del mondo dello spettacolo. Dall’infanzia anticonvenzionale, alla strampalata carriera, fino ai vibranti settant’anni, la vita delle due gemelle è un susseguirsi di episodi grotteschi: fra identità scambiate, fidanzati presi in prestito, spettacoli improvvisati e feste che culminano in incendi, quello di Dora e Nora è un mondo dove le regole non sono ammesse e la spregiudicatezza regna sovrana.
La versione di Barney, Mordecai Richler
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall’accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in “sitcom” decisamente popolari e altrettanto redditizie.
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, Jonas Jonasson
Alla festa di compleanno di Allan ci sono proprio tutti, dal sindaco alla stampa, alla direttrice della casa di riposo. In fin dei conti non si compiono cent’anni tutti i giorni. Allan, invece, è di un’altra idea. Dopo una vita lunga e avventurosa non ha tempo per le sciocchezze. Così, invece di spegnere le candeline, scavalca la finestra e, in pantofole, se ne va. Un incontro imprevisto, un malinteso e qualche provvidenziale colpo di fortuna trasformeranno quest’ultima avventura nella più ingarbugliata e indimenticabile della sua vita.
La vera storia del naso di Pinocchio, Leif GW Persson
In una sola settimana, il commissario Evert Bäckström si ritrova tra capo e collo tre casi quanto meno inusuali: un coniglio vittima di maltrattamenti preso in carico dalla protezione animali, un gentiluomo amico del re picchiato nei pressi del castello di corte con un catalogo d’arte di Sotheby’s, e per concludere l’omicidio di un equivoco avvocato che gli regalerà il più bel giorno della sua vita. Anche se la regola d’oro di qualsiasi indagine dice di diffidare delle coincidenze, nulla fa pensare che gli episodi siano legati tra loro. In splendida forma, ormai una leggenda, il commissario più sgradevole, maschilista e corrotto di tutta la polizia di Stoccolma si ritrova a indagare su un traffico di icone russe e preziosi oggetti d’arte, tra cui spicca uno splendido carillon con le sembianze di Pinocchio realizzato da Fabergé per il piccolo zar Aleksej. Un oggetto prezioso che, dopo molti anni e varie peripezie, finisce in Svezia, prima a casa dell’avvocato assassinato e poi nelle tasche di Evert Bäckström, rendendolo custode di una storia che avrebbe tranquillamente potuto cambiare il corso dell’umanità, se solo fosse finita in modo diverso.
Il maestro e Margherita, Michail Bulgakov
“Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione”. Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni ’30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici.
Cabaret Biarritz, José C. Vales
Nella Parigi del 1938, Philippe Fourac è il direttore e proprietario de La Fortune, una casa editrice dai toni popolari che si rivolge principalmente a un pubblico di signore benestanti, alla ricerca costante di fatti i cui aspetti “più truculenti, sanguinari e morbosi” possano essere trasformati, da una buona penna, in un romanzo di successo. Quando conosce Georges Miet, un giovane scrittore zoppo, quasi cieco e con più pulci dei ratti di Saint-Germain, il direttore capisce che quel ragazzo malconcio è disposto a fare qualunque cosa pur di guadagnarsi da vivere con la scrittura. E così nasce il progetto “Cabaret Biarritz”. Fourac incarica Miet di scrivere un romanzo “serio ma appetibile” sui drammatici fatti che una decina d’anni prima, precisamente nell’estate del 1925, scossero l’elegante località turistica di Biarritz, nel sud della Francia. Gli articoli di cronaca dell’epoca parlavano del corpo di una donna rinvenuto con una caviglia incastrata in un anello d’ormeggio del porto. Arrivato a Biarritz, Miet intervista gli amici e i conoscenti della vittima, dopodiché passa al setaccio maliziose ballerine, ricchi vacanzieri e governanti per provare a ricostruire l’accaduto…
La banda degli invisibili, Fabio Bartolomei
A ottantasette anni si dovrebbe avere di meglio da fare che brigare per un amore irraggiungibile, impegnarsi in azioni di disturbo alle auto blu in corsia preferenziale e studiare un piano per rapire… Silvio Berlusconi. Ma Angelo è un ex partigiano che tendeva agguati ai convogli della Wehrmacht, che sopravvive con la pensione minima, che non riesce più a far valere i propri diritti nemmeno con un impiegato del comune e che lotta quotidianamente contro una società che fa di tutto per farlo sentire inutile. E così, proprio quando sarebbe lecito disinteressarsi del mondo e pensare solo a trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita, Angelo decide di reagire e di ottenere dall’uomo più potente del Paese ciò che secondo lui gli spetta di diritto. Insieme ad alcuni amici del centro anziani metterà a punto un piano incruento e geniale, che però sembra non tenere conto di una questione fondamentale: come possono sperare dei vecchi malconci di riuscire a rapire uno degli uomini più scortati al mondo?
Amore, sesso e altre questioni di politica estera, Jesse Armstrong
È il 1994, Sarajevo è sotto assedio e in Iugoslavia la guerra impazza. A migliaia di chilometri, in un salotto della Londra bene, Andrew, muratore dei sobborghi di Manchester, è in seria difficoltà: trovare argomenti di conversazione, attenersi alle regole del bon ton e al tempo stesso sorseggiare champagne da un flûte senza strangolarsi non è affatto facile. Penny, la figlia dei padroni di casa e probabilmente la donna della sua vita, sta per fare il grande annuncio ai genitori: lei, Andrew e un gruppo di altri giovani idealisti andranno in Bosnia per fermare la guerra, e lo faranno mettendo in scena uno spettacolo teatrale pacifista sul retro del loro furgoncino. Andrew conosce bene la politica estera – fra i lavoratori dei cantieri di Manchester è quello con la visione più coerente a riguardo – e fermare la guerra gli piacerebbe moltissimo. Certo, andare a letto con Penny gli piacerebbe ancora di più. Ma a lei lui piace? O le piace Simon, il suo rivale, un poeta da quattro soldi? O Shannon, la feroce leader americana della compagnia? Durante questo viaggio riuscirà a conquistarla o morirà in un campo minato? Fra scambi, incroci, veri attacchi di artiglieria, sesso e droga a confondere ulteriormente le idee, il viaggio sarà pieno di sorprese.
Il paradiso degli orchi, Daniel Pennac
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il “capro espiatorio”. Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, ma con fratellini geniali, sorelle sensitive, una “zia” maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una “zia” femmina super-sexy, ritratto una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull’orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un’altalena tra divertimento e suspense, tra una Parigi misteriosa e gotica e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi “orchi” che qualcuno crede estinti.