Nasceva oggi, 25 gennaio, 136 anni fa la scrittrice inglese Virginia Woolf, famosa per capolavori del calibro di “La signora Dalloway“, “Orlando” e “Una stanza tutta per sé“.
Scrittrice di calibro internazionale, non temette di affrontare, in vita, le tematiche più disparate e delicate, almeno per la sua epoca: dalle gioie del sesso alla stupidità della guerra. Ricordiamola insieme attraverso 10 citazioni memorabili.
Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?
A me piace passare dall’una all’altra stanza illuminata; tale è per me il mio cervello, stanze illuminate; e le passeggiate nei campi sono i corridoi… E oggi sto sdraiata a pensare.
Le donne non scrivono libri sugli uomini; un fatto che mi diede molto sollievo, perché se prima dovevo leggere tutto ciò che gli uomini hanno scritto sulle donne, poi tutto ciò che le donne hanno scritto sugli uomini, l’aloe che fiorisce soltanto ogni cento anni avrebbe dovuto fiorire due volte prima che io fossi in grado di cominciare a scrivere sull’argomento.
Perché le donne sono tanto più interessanti per gli uomini che gli uomini per le donne?
Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.
Eppure l’unica vita eccitante è quella immaginaria. Appena metto in moto le rotelle nella mia testa non ho più molto bisogno di soldi o di vestiti.
Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.
Gli esseri umani non procedono tenendosi per mano per tutto il cammino della vita. C’è una foresta vergine in ciascuno di noi, un campo di neve dove anche l’impronta delle zampe d’uccello è sconosciuta. Qui ci addentriamo da soli e preferiamo che sia così. Avere sempre la solidarietà, essere sempre accompagnati, essere sempre compresi, sarebbe intollerabile.
La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo.
Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai.