“Suburbicon”: bugie, adulteri e crimini sconvolgono il giardino d’America

George Clooney dirige Matt Damon e Julianne Moore in una commedia che deve molti ai fratelli Coen

Un film di George Clooney. Con Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe, Oscar Isaac, Josh Brolin, Woody Harrelson, Glenn Fleshler. Commedia, 104’. USA, 2017

Data di uscita italiana: 14 dicembre 2017

 

Gli Stati Uniti sono il paese della libertà, delle opportunità, della democrazia. No, non sono un alieno appena giunto sulla Terra, so che Donald Trump è l’attuale presidente.

Eppure è George Clooney con la sua ultima fatica da regista, “Suburbicon”, presentato in concorso a Venezia 74, a ricordarci come l’America di oggi non sia poi tanto diversa da quella degli anni ‘50, rimpianta da molti per il benessere che la contraddistinse.

Simbolo di questo quadro idilliaco è la cittadina di Suburbicon, dove nel 1957 vive una perfetta comunità periferica di famiglie giovani e sorridenti.

Quando però i nuovi vicini sono persone di colore, la comunità si mobilita, passando dall’ostilità alla violenza.

Quando pensate già di trovarvi davanti solo all’ennesimo film sui diritti civili, ecco che i fratelli Coen, autori della sceneggiatura, inseriscono un elemento crime, mostrando l’irruzione notturna nella casa dei Lodge – Garden (Damon), la moglie paraplegica Rose (Moore), la sorella di lei Maggie (Moore) e il figlio della coppia Nicky – che finisce in tragedia.

Il film si articola quindi in due filoni narrativi distinti: quello razziale, che acquista via via intensità, e quello che ha come protagonista il piccolo Nicky, sempre più allo sbando.

Non volendo svelare i numerosi colpi di scena che si susseguono nella seconda parte della pellicola, sicuramente più riuscita e interessante della prima, ci limitiamo a evidenziare come la presenza dei fratelli Coen si senta, non solo nella sceneggiatura ma anche nelle scelte registiche. Clooney, sempre più sicuro dietro la macchina da presa, ha infatti attinto a piene mani dallo stile e dalla sensibilità dei due.

Se Julianne Moore si conferma attrice di talento, poliedricità e carisma anche nel doppio ruolo delle sorelle antitetiche, questo potrebbe essere il film della definitiva consacrazione per Matt Damon, autore di una performance audace, spiazzante, feroce. Damon in pole position per il Leone d’Oro e da tenere d’occhio per gli Oscar.

Quella formata dai due attori americani è una coppia diabolica, che riesce però a trasmettere brividi e sorrisi al tempo stesso.

Il finale è ottimista, forse frutto della recente paternità del buon George. Ma anche da scapoli ci sentiamo di concordare sul fatto che le nuove generazioni saranno sicuramente migliori di noi. Non ci vuole poi molto per riuscirci.

 

Il biglietto da acquistare per “Suburbicon” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio
(con riserva). Ridotto. Sempre.

 

Previous articleVenice Virtual Reality: 21 film in lizza per il primo premio del settore
Next article“Nel nome del popolo italiano”: quattro docufilm per quattro eroi
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here