“Stella Amore”: la bambina attrice si scontra con il mondo degli adulti

Cristina Puccinelli dirige un cortometraggio delicato e amaro sui "mostri" che si nascondono sul set

Di Cristina Puccinelli. Con Eleonora Gentileschi, Gaia De Laurentis, Cristina Puccinelli, Massimo De Lorenzo, Emanuele Salce, Lucianna De Falco, Alfonso Postiglione. Cortometraggio, 18’. Italia, 2016

 

Oggi la recitazione è vista da molti giovani come una delle possibili strade per diventare famosi, e chissà, magari anche ricchi.

Il “sacro fuoco” che un tempo spingeva ad affollare Accademie d’arte drammatica, corsi di recitazione e centri di sperimentazione per apprendere i segreti e le tecniche di una professione è ormai quasi spento. A sostituirlo il sogno di bruciare le tappe ed evitare la gavetta, partecipando magari al reality show di turno. Che promette fama immediata… ma quanto duratura?

Nonostante il dilagare del nichilismo morale e l’appiattimento del talento, c’è ancora chi desidera essere attrice senza scorciatoie, perché la considera la professione dei sogni. Chi è questa sprovveduta?

È Stella Amore (Gentileschi), la giovane protagonista del delicato e allo stesso tempo amaro cortometraggio di Cristina Puccinelli, presentato in concorso alla seconda edizione della rassegna “I Love GAI” della Biennale di Venezia e già apprezzato allo Short film di Cannes.

L’esordiente Eleonora Gentileschi è la protagonista del corto, Stella Amore. (2016)

Stella sogna di fare l’attrice, nonostante i suoi genitori abbiano lavori normali e siano estranei all’ambiente dello spettacolo, e per questo legge e rilegge il manuale “Piccoli attori”.

La sua occasione sembra presentarsi quando è chiamata a recitare in un film insieme alla famosa attrice Luisa Piacentini (De Laurentis). Stella è emozionatissima, osserva con occhi sgranati la vita sul set, ma si rende presto conto di come la realtà sia diversa da quanto appreso sui libri: nel mondo del cinema ci sono infatti gerarchie da rispettare e il talento è spesso un aspetto secondario

Luisa Piacentini, ad esempio, è una donna cattiva, egoista e capricciosa che non sopporta di condividere le luci della ribalta neanche con una bambina. Tutta la troupe la detesta, ma nessuno ha il coraggio di contrastarla.

Persino il regista (Salice) pende dalle labbra della star, e per questo accetta di sfocare il volto di Stella, rea di averla insultata, quando è in scena…

Gaia De Laurentis è Luisa Piacentini, attrice cattiva e capricciosa. “Stella Amore” (2016)

Cristina Puccinelli e Leonardo Rizzi prendendo spunto dal desiderio di una bambina normale, raccontano uno spaccato poco noto al grande pubblico del mondo di celluloide, puntando il dito sull’ipocrisia e sulle miserie umane delle presunte star.

La scelta drammaturgica di condurre lo spettatore sul set e di fargli conoscere i diversi mostri attraverso gli occhi di Stella si rivela vincente oltre che commovente e coinvolgente. Lo spettatore si trova così al fianco della giovane protagonista, costretta suo malgrado a scoprire nell’arco di un solo giorno la durezza della vita e la cattiveria degli adulti.

“Stella Amore” è una fiaba che diventa commedia e infine dramma, senza però che la sua giovane protagonista perda il proprio candore.

Cristina Puccinelli si conferma, oltre che brava e solida attrice, autrice e regista di valore e talento, capace di realizzare una storia intensa, tenera, divertente e profonda che rievoca nello spettatore da una parte la fortunata serie “Boris” e dall’altra il film “Bellissima” di Luchino Visconti.

Gaia De Laurentis è una piacevole sorpresa nel ruolo atipico di “cattiva”, dimostra poliedricità e talento oltre che un’indiscussa esperienza e presenza scenica.

Eleonora Gentileschi, all’esordio sul grande schermo, sorprende e conquista per personalità, naturalezza e intensità. La sua Stella arriva dritto al cuore, perché a tutti è capitato almeno una volta di vivere un’esperienza simile alla sua.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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