Selfie: 5 fatti scientifici sugli amatissimi autoscatti

Anche se siamo tentati di vederla come una fantastica novità, i selfie esistono da migliaia di anni, da molto prima che fossero inventati Istagram e le macchine fotografiche – così come l’impulso di fermare il tempo in una posa “perfetta”.

Insieme all’autoscatto, diventato una sorta di fenomeno culturale di massa negli ultimi anni, anche l’interesse scientifico sui motivi che ci spingono a premere il pulsante è cresciuto. E se sono ancora in corso diversi studi che indagano vari aspetti di questa selfie-mania, gli esperti hanno già portato alla luce alcuni fatti interessanti.

Sapevate che la posa che preferite assumere davanti all’obiettivo racconta molto di voi, oppure che alcuni comportamenti possono rivelare che avete tendenze psicopatiche? Quel che è certo è che i selfie non sono semplici e banali come potrebbero sembrare. Riprendendo un pezzo di Bustle, ecco 5 cose che non potete ignorare sugli autoscatti.

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1. C’è una formula precisa per creare un selfie popolare

Udite udite, c’è una formula matematica seguendo la quale potete stare certi di scattare il miglior selfie possibile, se con migliore intendete con maggiori possibilità di ottenere “like” e di piacere agli altri. L’informatico di Stanford, dottor Andrej Karpathy, ha analizzato una vasta gamma di foto, prendendo in considerazione il numero di “mi piace” di ogni scatto e dividendo poi quel numero per i follower totali del profilo. La popolarità o meno di una foto è associata al numero risultante. A questo punto Karpathy ha sviluppato un programma informatico che evidenzia le caratteristiche comuni di tutti i selfie di successo – ma se non siete nuovi ai social media queste potrebbero non essere una completa sorpresa per voi. Se sei una donna, le tue immagini hanno più possibilità di piacere se seguono “la regola del terzo” (il viso deve occupare solo un terzo della foto), se hai i capelli sciolti, usi un filtro e l’immagine postata ha una cornice. Se sei un uomo, invece… be’, non ci sono ragioni per scattarsi selfie. Nel suo studio il ricercatore di Stanford non ha trovato un solo uomo tra i 100 selfie più popolari.

2. Gli uomini che si scattano e postano online selfie hanno più possibilità di essere narcisisti o psicopatici

Stando ai luoghi comuni, chi si scatta selfie è semplicemente un egocentrico, ma uno studio del 2015 ha dimostrato che gli uomini tra i 18 e i 40 anni che lo fanno sono molto più di questo. Gli uomini che hanno partecipato allo studio hanno completato due test, uno sul modo con cui postano le foto sui social, l’altro sulla loro personalità. I ricercatori hanno scoperto che c’è una forte correlazione tra il fatto di editare un selfie prima di postarlo e tratti narcisistici della personalità. Inoltre, se un uomo si definisce maniaco dei selfie, oppure è molto preoccupato del modo con cui i suoi scatti vengono accolti dal mondo, ci sono maggiori possibilità che evidenzi tratti psicopatici. Non significa che ogni uomo appassionato di autoscatti diventerà American Psycho, naturalmente, ma per essere uno studio è interessante.

3. L’impulso di fare selfie esiste da migliaia di anni

Nonostante quello che potete aver sentito dire, i selfie non sono creazioni moderne nate in seguito all’invenzione di Instagram o all’aumento di popolarità di Paris Hilton all’inizio degli anni 2000. La tendenza a creare autoritratti è stata parte dell’arte umana per secoli, e gli esperti hanno sottolineato come non ci sia grande differenza tra i selfie di oggi e l’autoritratto di Rembrandt. Voler rappresentare noi stessi (anche sotto mentite spoglie, basti pensare a Michelangelo che si è nascosto in uno dei suoi dipinti, La crocifissione di San Pietro) sembra essere un impulso umano basilare, e per farlo utilizziamo tutte le tecnologie a nostra disposizione. Il dottor Terri Apter, dell’Università di Cambridge, ha spiegato che i selfie sono legati a doppio filo all’auto-definizione e al controllo dell’immagine, perché possiamo dare di noi la versione migliore possibile.

4. I selfie possono rovinare i vostri rapporti reali

Secondo uno studio condotto a ottobre nel Regno Unito, la quantità e la qualità dei selfie che postate sui vostri profili social possono allontanarvi dagli amici. Perché?Perché le persone care possono vedere questo profluvio di immagini come una gara, considerarsi in competizione con voi e quindi prendere le distanze. Secondo gli esperti, tendiamo a essere sospettosi nei confronti di chi si mostra troppo esibizionista – e i selfie addicted vengono spesso visti in questa luce. C’è poi da considerare che avere intorno persone sempre pronte a scattare foto tende a essere stressante, perché sappiamo di poter essere immortalati in qualsiasi momento.

5. Le pose che adottate più spesso nei selfie dicono qualcosa della vostra personalità

Uno studio uscito lo scorso agosto rivela che anche le pose che assumete più spesso nei selfie possono dire molto della vostra personalità. Le smorfie sono legate a nevrosi e instabilità emotiva, l’angolo stretto si associa a una positività generale, chi tende a mascherare la location delle proprie foto tendenzialmente è più coscienzioso.





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