In ricordo di Ida Magli: antropologa, combattente, donna

di Federica Zanoni (Kikka)

 

Il 21 febbraio ci ha lasciati Ida Magli.

Antropologa, filosofa, saggista, diplomata in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia, fu lei a portare l’antropologia culturale nelle università italiane, divulgandola e facendola conoscere attraverso i suoi saggi, in particolare “Alla scoperta di noi selvaggi” e “Viaggio intorno all’uomo bianco”.

Ida Magli
Ida Magli (1925 – 2016), antropologa e filosofa italiana.

Ida Magli è stata la prima ad adoperare il metodo antropologico per analizzare la società europea e quella italiana, dall’antichità al medioevo fino all’epoca contemporanea, con gli stessi strumenti adoperati dall’antropologia per le società “primitive”.

Fu anche la prima ideologa del femminismo italiano, arrivando però a rinnegare poi il movimento, giudicando le donne incapaci di affermare se stesse.

Ida Magli ha collaborato con l’Espresso e con Repubblica ma anche queste esperienze le ha abbandonate, per protesta contro la mancata pubblicazione di alcuni articoli; poi è arrivata al Giornale ed è stata per questo etichettata come persona “di destra”.

I suoi saggi trattano il rapporto fra il Potere e il Sacro, il ruolo della donna e il potere maschile. Ciò che l’ha resa nota al grande pubblico è stata soprattutto la sua opposizione al processo di integrazione europea, battaglia portata avanti dalle colonne dei quotidiani fin dal 1994 ed espressa in libri di grande diffusione come Contro l’Europa (1997), La dittatura europea (2010), Dopo l’Occidente (2012) e Difendere l’Italia (2013).

Ho avuto l’onore di conoscere la professoressa Magli, prima come studentessa universitaria, grazie ai suoi saggi, poi personalmente, nel 1997, quando la invitai alla presentazione-dibattito del suo saggio “Contro l’Europa”. Ho trascorso con lei due giorni intensi e indimenticabili.

Ida Magli è stata un’antropologa combattente, mai faziosa, una donna coraggiosa e delicatissima. La scienziata Magli era dura e controcorrente, sempre lucida e dotata di una straordinaria dialettica.

Negli anni ho vissuto con lei uno stupendo legame, grazie a un rapporto epistolare che nel tempo si è evoluto, avvalendosi degli strumenti digitali. Superfluo affermare l’affetto e la stima che avevo ed ho per Ida Magli, l’immensa gratitudine per avermi aiutata a crescere e a pensare.

Sul comodino ho il suo regalo di Natale, arrivato per posta prima delle vacanze. Il suo ultimo saggio, “Figli dell’uomo”, troverà posto nella mia libreria accanto ad altri suoi testi, con le sue note a matita a margine e le stupende dediche.

Grazie a lei ho imparato a farmi domande, a cercare di capire e conoscere. Grazie a lei sono andata oltre l’ovvio e la demagogia.

L’Italia come paese non la ricorderà come dovrebbe, ma anche questo, Ida Magli già lo sapeva.

Buon viaggio Ida, grazie di tutto.





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