“Buio”: un esordio potente e riuscito, che unisce distopia e dramma

Denise Tantucci brilla nel film di Emanuela Rossi, claustrofobico, disturbante e ottimamente girato

Un film di Emanuela Rossi. Con Denise Tantucci, Valerio Binasco, Gaia Bocci, Olimpia Tosatto, Elettra Mallaby. Drammatico, 98′. Italia 2019

Stella, diciassette anni, e le sorelle più piccole, Luce e Aria, sono chiuse in una casa con le finestre sbarrate. Fuori c’è l’Apocalisse: due terzi dell’umanità sono morti perché i raggi del sole sono diventati troppo potenti e possono uscire solo gli uomini, le donne non resistono. La vita della casa è ravvivata da giochi speciali, come la Festa dell’aria e il Picnic al lago, una gita nel salotto di casa in cui ricordano la bellissima mamma morta. Ma il Padre s’arrabbia: vorrebbe che loro cancellassero completamente il passato. Quando la seconda delle figlie, Luce, ormai adolescente, comincia a fare domande sul fuori, qualcosa s’incrina.  Stella si mette in difesa della sorella, sfidando il Padre che s’allontana. Le ragazzine restano sole chiuse in casa, senza nulla da mangiare…

 

È un fatto ormai assodato che il programma di quest’anno di Alice nella città sia più interessante, variegato e accattivante rispetto a quello della Festa del cinema vera e propria.

Nella sezione Panorama Italia è stato presentato “Buio” il fulminante esordio alla regia di Emanuela Rossi, che siamo certi farà parlare di sé nella prossima stagione dei premi. Un film stilisticamente innovativo, spiazzante e affascinante.

Il tema del femminicidio, di stretta attualià, e in generale delle violenze psicologiche e fisiche a cui può essere sottoposta una donna soprattutto in famiglia viene qui declinato in chiave distopica. In un futuro prossimo l’Apocalisse ha portato al decesso di due terzi dell’umanità e alla reclusione delle donne dentro le case, perché solo gli uomini possono resistere ai raggi del sole…

Tra inganni e illusioni, brilla la stella di Denise Tantucci che si dimostra incredibilmente naturale nell’alternare emozioni e personalità. La sua Stella è al contempo una ragazzina, una donna gelosa, una madre, una probabile assassina.

Sul piano strettamente visivo e narrativo “Buio” mi ha ricordato due celebri film, “28 giorni dopo” di Danny Boyle e “Room”, con protagonista il premio Oscar Brie Larson. E nonostante la sceneggiatura perda via via di smalto e linearità, mescolando forse troppe linee di racconto, l’impressione generale positiva rimane.

 

Il biglietto da acquistare per “Buio” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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