“Quando un padre”: tra successo e famiglia, cosa scegliereste?

Gerard Butler è un cacciatore di teste diviso tra successo e affetti nell'esordio alla regia di Mark Williams

Un film di Mark Williams. Con Gerard Butler, Willem Dafoe, Gretchen Mol, Alison Brie, Alfred Molina. Drammatico, 108’. Canada, USA, 2016

 

Se chiedete a un uomo quali sono i suoi obiettivi nella vita, molto probabilmente vi risponderà avere una carriera soddisfacente, che gli permetta di provvedere alla propria famiglia.

Purtroppo, molto spesso, presi dal desiderio di successo, questi individui tendono a dimenticare che mogli e figli necessitano non solo di bene materiali ma anche e soprattutto di affetto, attenzioni e presenza.

Il protagonista di “Quando un padre” di Mark Williams, il cacciatore di teste Dane Jensen (Butler), ritiene che il modo migliore per prendersi cura della sua famiglia sia guadagnare più denaro possibile. Per questo si lancia anima e corpo nel lavoro, rinunciando alla sua etica in nome del guadagno economico e al tempo di qualità con la moglie Elise (Mol) e figli in nome di una carriera in ascesa.

A poco a poco Dane, che non è un cattivo padre né un cattivo marito, si allontana dai suoi cari e si dimostra incapace di instaurare una connessione emotiva con loro, fino a quando il figlio maggiore Ryan, di dieci anni, non si ammala gravemente. Il ribaltamento dei valori che ne consegue getterà Dane in una crisi profonda.

Il film è ideato e costruito sulla fisicità e presenza scenica di Gerard Butler, che si dimostra all’altezza del ruolo.

La sceneggiatura, almeno inizialmente, segue due strade ben distinte e separate: la vita lavorativa e quella personale del protagonista. I due aspetti lottano per avere la priorità nell’esistenza di Dane, che dal canto suo è determinato a fare sempre la cosa più giusta per la sua famiglia.

Ma come dice il vecchio proverbio: “Non si può tenere il piede in due scarpe”, e anche il protagonista sarà chiamato a compiere la scelta più sofferta della sua esistenza, alla fine.

La parte più convincente del film, va detto, è quella in cui Gerad Butler si trova sul lavoro. Il suo personaggio è credibile, emana vigore e buca lo schermo, ben sorretto dalla sua antagonista e dalle brevi ma efficaci scene di William Dafoe.

L’emergenza lavoro e i modi in cui sia possibile sfruttarla per fare grandi profitti è purtroppo una realtà, qui raccontata senza giri di parole, grazie a una sceneggiatura accurata e una bella messa in scena.

La parte privata e familiare del film, per quanto non scada mai nell’eccessivamente melenso, è invece qualcosa di già visto, sentito e provato dallo spettatore, che magari finirà anche per versare qualche lacrima ma senza entrare completamente in sintonia con i personaggi e il loro dramma.

“Quando un padre” è un film nel complesso godibile, intenso, toccante, magari di stampo più televisivo, ma sorretto da un cast di ottimo livello.

Una menzione speciale la merita Alfred Molina nel ruolo dell’ingegnere ormai “fuori mercato”, che regala probabilmente la scena più bella del film, chiuso da solo nel suo bagno, festeggiando la ritrovata dignità prima come uomo e poi come professionista.

Una pellicola che merita di essere vista, soprattutto da quei padri che pensano che il lavoro sia la priorità e che rischiano così di perdere le vere gioie della vita, ovvero i figli.

 

Il biglietto da acquistare per “Quando un padre” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre

Previous article“La mummia”: Tom Cruise nel remake in chiave gotica del celebre film
Next article“Nessuno ci può giudicare”: rivoluzione musicale e dei costumi nell’Italia degli anni ’60
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here