“Pallottole in libertà”: un film comico, violento e commovente

Pierre Salvadori affronta tematiche delicate con ironia, originalità e delicatezza. Cast affiatato e sul pezzo

Un film di Pierre Salvadori. Con Adèle Haenel, Pio Marmaï, Vincent Elbaz, Audrey Tautou,  Damien Bonnard, Hocine Choutri. Commedia, 108′. Francia 2018

Yvonne è una giovane ispettrice di polizia che ogni sera, prima di andare a dormire, racconta a suo figlio delle storie sul padre morto, un poliziotto eroico. Nei racconti della giovane vedova, il capitano Santi, riconosciuto eroe locale, apre le porte a calci, annienta qualsiasi avversario ed esce integro da ogni situazione come nei migliori film polizieschi. Morto da professionista con l’arma in mano, una statua viene eretta in memoria del capitano nel porto di Marsiglia. Sfortunatamente, però, Yvonne viene a conoscenza di un passato non così lodevole. Santi non era il poliziotto coraggioso e integro che sua moglie credeva, ma un vero corrotto.

 

Recita il Vangelo di Giovanni: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Eppure, per ogni bambino, la mamma e il papà sono figure eroiche, infallibili, su cui si costruiscono la propria scala di valori e di ideali. È lecito raccontare qualche bugia, per non distruggere l’immagine che i più piccoli hanno dei genitori?

Pierre Salvadori, nel suo “Pallottole in libertà”, decide di affrontare la questione in un’inedita chiave comica, con coraggio, creatività e la giusta dose d’ironia dissacrante. L’impianto drammaturgico e registico della pellicola è davvero inusuale, originale e spiazzante fin dalla divertente scena d’apertura, che rievoca i polizieschi anni ’70.

Il film parla degli errori del sistema giudiziario francese, della corruzione all’interno della polizia e di quanto possa essere difficile, per una donna, scoprire il lato oscuro del proprio marito quando questo è morto e doverlo poi spiegarlo al figlio. Il tutto con delicatezza, garbo e ironia.

Pierre Salvadori alterna, in modo armonioso e surreale, senza risultare mai pesante o eccessivo, momenti comici e altri di grande intensità drammatica ed emotiva.

Gran parte del merito di questa leggerezza di fondo va sicuramente al cast, in stato di grazia recitativa. Se ogni attore mette anima e cuore nel proprio personaggio, una mensione speciale va ad Adèle Haenel, finora impegnata in ruoli drammatici, che dimostra anche di possedere una grande vis comica.

Il finale poetico quanto commovente riassume in modo splendido come, al netto di ogni ingiustizia e cattiveria umana, la bontà e l’amore di un figlio verso un genitore vinca su tutto.

 

Il biglietto da acquistare per “Pallottole in libertà” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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