“Okja”: tutela degli animali e amicizia nel primo film Netflix a Cannes

L'improbabile amicizia tra una ragazzina sudcoreana e un maiale gigante geneticamente modificato

Un film di Bong Joon-Ho. Con Tilda Swinton, Paul Dano, An Seo Hyun, Jake Gyllenhal, Lily Collins, Steven Yeun. Azione, 120’. USA, Corea del sud, 2017

 

Cannes contro Netflix, film in sala contro streaming.

In questi primi giorni è stata questa la polemica che ha tenuto maggiormente banco sulla Croiesette, con persino Pedro Almodovar. Presidente di giuria, che si è schierato apertamente contro il network statunitense.

Ciò che nessuno si aspettava è che con la proiezione stampa di “Okja” di Bong Joon-Ho, il primo dei due film targati Netflix presenti nel concorso principale, la polemica cambiasse forma, diventando se possibile ancora più forte e contrapponendo gli amanti della carne agli animalisti/vegani.

Perché, cari lettori, l’Okja del titolo altri non è che un grande maiale geneticamente modificato, creato nei laboratori della Mirando Corporation su idea del ceo Lucy Mirando. La donna vuole rilanciare l’azienda biotecnica di famiglia e scacciare l’ombra ingombrante del precede ceo, la detestata sorella gemella.

Nel colorato prologo lo spettatore torna indietro al 2007, quando un’entusiasta Lucy presenta alla stampa il suo rivoluzionario progetto, sostenendo il progresso e l’armonioso equilibrio tra scienza e natura.

A capo del progetto viene messo il dottor Johny Wilcox (Gyllenhaal). Nei dieci anni che servono per arrivare dalla presentazione dell’idea ai risultati, i maiali modificati vengono accuditi da allevatori volontari sudcoreani.

Ed è qui che inizia la storia, quando conosciamo la giovane Mija (Hyun), figlia di uno dei volontari, che instaura un rapporto di amicizia e quasi di simbiosi con il maiale Okja.

Ragazzina e animale sono cresciuti insieme, così quando la Miranda Corporation decide di portare Okja a New York, in quanto miglior maiale tra quelli creati, Mija decide di seguirla per cercare di riportarla a casa.

Dopo aver scoperto il vero piano della corporation, sarà reclutata dal gruppo ambientalista guidato da Jay (Dano), che da quarant’anni combatte per la difesa degli animali…

Lo spettatore si prepari a un’avventura ambientalista con inserti da spy story e da commedia e soprattutto una critica esplicita al maltrattamento degli animali e al loro utilizzo come carne da macello.

Un film godibile, divertente, tenero e commovente nel raccontare la storia di un’improbabile amicizia, capace di coinvolgere lo spettatore. Debole, scontato e un po’ retorico, invece, è il contorno narrativo in cui è stata inserita questa storia.

“Okja ” è visivamente bello, e diretto in modo brillante e creativo dal regista sudcoreano Bong Joon-Ho che conferma il proprio talento e stile.

Personalmente però, al di là delle polemiche, penso che inserire la pellicola nel concorso principale di Cannes 70 non abbia molto senso.

Okja è la vera star del film. Il cast umano convince ma non c’è nessun interprete che vada oltre una convinta sufficienza.

Chissà che dopo aver visto il film, e magari aver versato qualche lacrima sul finale agrodolce, anche il carnivoro più convinto non si conceda qualche hamburger di meno.

 

Il biglietto da acquistare per “Okja” è: Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre. 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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